5 maggio 2024
Aggiornato 04:30
Agricoltura

“Valutazione dello stato di salute” della PAC

Aiuterà gli agricoltori ad affrontare nuove sfide

La Commissione europea plaude all’intesa politica raggiunta dai ministri dell’Agricoltura dell’UE sulla «valutazione dello stato di salute» della politica agricola comune (PAC). Questa verifica avrà per effetto di ammodernare, semplificare e snellire ulteriormente la PAC, liberando gli agricoltori dalle rimanenti pastoie affinché possano rispondere meglio ai segnali del mercato e affrontare nuove sfide. L’accordo verte su tutta una serie di misure, tra cui l’abolizione della messa a riposo dei seminativi, il graduale aumento delle quote latte fino alla loro estinzione nel 2015 e la trasformazione dell’intervento sui mercati in una pura e semplice rete di sicurezza. I ministri hanno convenuto anche di aumentare la modulazione, ossia il meccanismo per il quale vengono decurtati i pagamenti diretti agli agricoltori e il denaro così risparmiato è versato al Fondo per lo sviluppo rurale. Questo trasferimento di fondi consentirà di cogliere le nuove sfide e opportunità che si presentano all’agricoltura europea, dai cambiamenti climatici a una migliore gestione delle risorse idriche, dalla protezione della biodiversità alla produzione di energia verde. Gli Stati membri potranno anche aiutare i produttori di latte delle regioni sensibili ad adeguarsi alla situazione del mercato.

«Sono lieta che sia stato possibile trovare un compromesso che rispetta tutti i principi della nostra proposta originaria», ha dichiarato la commissaria per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale Mariann Fischer Boel. «La valutazione dello stato di salute altro non è che un modo per preparare gli agricoltori europei ad affrontare le sfide che li attendono nei prossimi anni, come i cambiamenti climatici e le loro conseguenze, e affrancarli perché possano rispondere ai segnali del mercato. Grazie a un più cospicuo trasferimento di fondi allo sviluppo rurale, saremo in grado di trovare soluzioni adatte a specifici problemi regionali. Le modifiche approvate rappresentano un importante passo avanti per la PAC».

Estinzione graduale delle quote latte: dato che le quote latte sono destinate ad estinguersi nell’aprile 2015, viene predisposta una «uscita morbida» dal regime mediante maggiorazioni annuali delle quote nella misura dell’1% tra il 2009/10 e il 2013/14. Per l’Italia verrà introdotta immediatamente, nel 2009/10, una maggiorazione del 5%. Nel 2009/10 e nel 2010/11, gli agricoltori che superano la loro quota di oltre il 6% dovranno pagare un prelievo del 50% superiore all’importo normale.

Disaccoppiamento degli aiuti: la riforma della PAC aveva «disaccoppiato» gli aiuti diretti corrisposti agli agricoltori, cioè i pagamenti non erano più vincolati alla produzione di un particolare prodotto. Nondimeno, alcuni Stati membri avevano scelto di mantenere una parte dei pagamenti «accoppiati» (cioè vincolati alla produzione).

Ora i rimanenti aiuti accoppiati verranno disaccoppiati e integrati nel regime di pagamento unico (RPU), ad eccezione dei premi per le vacche nutrici, gli ovini e i caprini, per i quali gli Stati membri possono mantenere gli attuali livelli di aiuto accoppiato.

Sostegno ai settori con problemi specifici (cosiddette misure «articolo 68»): attualmente gli Stati membri possono trattenere, per settore, il 10% dei massimali di bilancio nazionali applicabili ai pagamenti diretti, da destinare a misure ambientali o al miglioramento della qualità e della commercializzazione dei prodotti del settore in questione. Questa possibilità sarà resa più flessibile: il denaro non dovrà più essere speso necessariamente nello stesso settore, ma potrà servire ad aiutare i produttori di latte, carni bovine, carni ovine e caprine e riso in regioni svantaggiate o in tipi di agricoltura vulnerabili, oppure a sovvenzionare misure di gestione dei rischi quali polizze di assicurazione contro le calamità naturali e fondi comuni di investimento per le epizoozie; il regime diventerà accessibile anche ai paesi che applicano l’RPUS.

Proroga dell’RPUS: gli Stati membri dell’UE che applicano il regime semplificato di pagamento unico per superficie (RPUS) potranno mantenerlo fino al 2013 anziché dover passare obbligatoriamente al regime di pagamento unico (RPU) entro il 2010.

Finanziamenti aggiuntivi per gli agricoltori dell'UE-12: ai paesi dell’UE-12 verranno assegnati 90 milioni di euro per facilitare l’applicazione dell’articolo 68 fino alla completa introduzione dei pagamenti diretti agli agricoltori.

Impiego delle risorse attualmente inutilizzate: gli Stati membri che applicano il regime di pagamento unico saranno autorizzati ad utilizzare i fondi non spesi della loro dotazione nazionale per misure «articolo 68» o a trasferirli al Fondo per lo sviluppo rurale.

Storno di fondi dagli aiuti diretti allo sviluppo rurale: attualmente, tutti gli agricoltori che ricevono più di 5 000 EUR l'anno di aiuti diretti si vedono detrarre il 5%, quota che viene devoluta al bilancio dello sviluppo rurale. Questa percentuale verrà portata al 10% entro il 2012. Un ulteriore taglio del 4% verrà applicato ai pagamenti superiori a 300 000 EUR annui. I fondi così ottenuti potranno essere utilizzati dagli Stati membri a sostegno di programmi in materia di cambiamenti climatici, energie rinnovabili, gestione delle risorse idriche e biodiversità, nonché per promuovere l’innovazione in questi quattro campi, o per misure di accompagnamento nel settore lattiero-caseario. Questi fondi stornati saranno cofinanziati dall’UE al tasso del 75% e del 90% nelle regioni ammissibili all'obiettivo di convergenza, il cui PIL medio è inferiore.

Aiuti agli investimenti per i giovani agricoltori: gli aiuti agli investimenti per i giovani agricoltori nell’ambito dello sviluppo rurale saranno aumentati da 55 000 a 70 000 EUR.

Abolizione della messa a riposo: è abolito l’obbligo per gli agricoltori di lasciare incolto il 10% dei seminativi. In questo modo essi potranno massimizzare il loro potenziale di produzione.

Condizionalità: l'erogazione di aiuti agli agricoltori è condizionata al rispetto di determinati vincoli ambientali, di benessere animale e di qualità alimentare. Gli agricoltori che non rispettano tali norme si vedono tagliare gli aiuti. Questo sistema, noto come «condizionalità», sarà semplificato, ritirandone gli obblighi che non sono pertinenti o che ricadono sotto la normale responsabilità dell’agricoltore. Saranno aggiunti nuovi requisiti per salvaguardare i benefici ambientali del regime della messa a riposo e per migliorare la gestione idrica.

Meccanismi d’intervento: le misure di contenimento dell’offerta non debbono frenare la capacità degli agricoltori di rispondere ai segnali del mercato. L’intervento sarà abolito per le carni suine e azzerato per orzo e sorgo. Durante il periodo di apertura dell'intervento sarà ancora possibile acquistare frumento all'intervento, al prezzo di 101,31 EUR/t, fino ad un massimo di 3 milioni di tonnellate; oltre questo limite, gli acquisti dovranno essere effettuati mediante gara. Per il burro e il latte scremato in polvere, i massimali sono fissati rispettivamente a 30 000 t e 109 000 t, oltre i quali l’intervento avverrà mediante gara.

Altre misure: una serie di regimi di sostegno minori saranno disaccoppiati e trasferiti all’RPU a partire dal 2012. Il premio per le colture energetiche verrà abolito.