20 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Energia rinnovabile

L'industria dell'energia rinnovabile presenta la tabella di marcia per il 2020

La tabella espone come l'UE potrebbe raggiungere i propri obiettivi di ottenere il 20% del fabbisogno energetico dell'unione tramite fonti di energia rinnovabile entro il 2020

Le industrie dell'energia rinnovabile europee hanno lanciato una tabella di marcia che espone come l'UE potrebbe raggiungere i propri obiettivi di ottenere il 20% del fabbisogno energetico dell'unione tramite fonti di energia rinnovabile entro il 2020.
La «Tabella di marcia per le energie rinnovabili -20% entro il 2020» è stata prodotta dal progetto RESTMAC («Creare mercati per le tecnologie dell'energia rinnovabile - una campagna di marketing dell'UE RES«), che è stato finanziato con ben 1.098.748 Mio EUR nell'ambito dell'area tematica «Sviluppo sostenibile, cambiamenti globali e ecosistemi» del Sesto programma quadro (6°PQ).

I capi di governo europei si sono posti una serie di ambiziosi obiettivi riguardo cambiamenti climatici e energia in occasione dell'incontro svoltosi a marzo 2007. A gennaio 2008, la Commissione ha presentato la direttiva sulla promozione dell'uso di energia da fonti rinnovabili. La direttiva proposta pone il quadro legislativo necessario per raggiungere tali obiettivi.

Le industrie dell'energia rinnovabile sono ottimiste circa il raggiungimento degli obiettivi, a condizione che avvengano alcuni sviluppi di politica e che tutti gli Stati membri dell'UE investano nelle tecnologie dell'energia rinnovabile in futuro.

«Lo sviluppo di tutte le fonti di energia rinnovabile esistenti e una ripartizione bilanciata nei settori del riscaldamento e raffreddamento, elettricità e biocarburanti garantirà l'avvio di una vera commistione di energia sostenibile per l'Europa. Un quadro stabile a lungo termine è fondamentale per lo sviluppo futuro,» ha spiegato Christine Lins, Segretaria generale del Consiglio europeo per l'energia rinnovabile (EREC), che ha coordinato il progetto RESTMAC.

«Questo non è importante solo per assicurare l'approvvigionamento di energia dell'Unione Europea e per combattere i cambiamenti climatici, ma anche per assicurare una leadership all'industria europea dell'energia rinnovabile, che ad oggi dà lavoro a più di 400.000 persone in Europa e produce un giro d'affari annuale di 40 miliardi di Euro. Crediamo che entro il 2020 l'industria potrebbe crescere fino ad offrire 2 milioni di posti di lavoro,» ha aggiunto.

Il documento espone le tabelle di marcia per una serie di tecnologie di energia rinnovabile, tra cui la bioenergia e l'energia eliotermica, fotovoltaica, idroelettrica, marina e eolica.

Tra le altre cose, la tabella di marcia sottolinea le esigenze di ricerca in questi settori chiave. Per quanto riguarda l'energia geotermica, per esempio, sono necessarie innovative tecnologie di trivellazione e tecnologie per lo sfruttamento di risorse a temperature minori.

Per quanto riguarda i biocarburanti, la sfida consiste nello sviluppare sistemi più efficienti e a costi più contenuti e nel migliorare allo stesso tempo il rendimento ambientale di tale tecnologia. «Gli obiettivi più importanti per quanto riguarda la R&S (ricerca & sviluppo) sono una ulteriore riduzione delle emissioni di gas serra e una maggiore fattibilità economica,» si dice nel documento.

Nel settore fotovoltaico, gli sforzi sono attualmente diretti verso una riduzione dei costi delle cellule fotovoltaiche e un aumento del ciclo vitale dei moduli, nonché verso lo sviluppo di sistemi nuovi e più efficienti.

«L'annuncio degli obiettivi [dell'UE su energia e clima] a marzo 2007 da parte dei capi di stato e di governo dei 27 Stati membri dell'UE è stato un primo importante passo verso il riconoscimento del bisogno di orientarsi verso un sistema energetico più sostenibile,» ha commentato il professor Arthouros Zervos, presidente dell'EREC.

«Adesso è il momento di fare il secondo passo: implementare la legislazione necessaria e gli strumenti per trasformare in realtà questi obiettivi e per provare la credibilità e la responsabilità dell'Europa. La direttiva sulle energie rinnovabili deve essere adottata il più presto possibile.«