La crisi si abbatte su edilizia e commercio
Nei primi 9 mesi di quest’anno saldo negativo per oltre 30.600 unità nel commercio (l’anno scorso era – 25.000 circa) e di – 142 nelle costruzioni (nel 2007 si registrava, invece, un + 9.500)
L’Edilizia e il commercio sono i settori che più degli altri subiscono gli effetti della crisi in atto. A denunciarlo è la CGIA di Mestre che ha analizzato l’andamento delle iscrizioni e delle cessazioni delle aziende italiane presso le Camere di Commercio italiane. In sofferenza anche l’industria del mobile e degli alimentari. «In generale – commenta Giuseppe Bortolussi che per conto degli artigiani mestrini ha curato l’indagine – a preoccuparci non sono le chiusure che si sono avute quest’anno, per certi versi in linea con quelle dell’anno scorso, ma il forte calo, registrato soprattutto nei settori trainanti della nostra economia, delle nuove iscrizioni».
E i dati emersi dall’elaborazione della CGIA non lasciano dubbi. L’edilizia, ad esempio, ha registrato un saldo negativo nei primi 9 mesi di quest’anno pari a sole 142 aziende. Nel 2007, però, il settore segnava un attivo di 9.496 unità. Rispetto a poco più di 52.700 attività che hanno chiuso i battenti quest’anno, l’anno scorso, invece, sono state 1.150 in meno. A condizionare decisamente il saldo è stato il forte calo delle aperture. Ben 8.500 circa in meno rispetto al 2007. Anche il commercio, a fronte di poco meno di 500 chiusure in più segnate quest’anno, il calo delle nuove iscrizioni è stato molto consistente. Nel 2007 le nuove iscrizioni sono state 69.520 contro le 64.365 registrate quest’anno che hanno condizionato un deciso peggioramento del saldo. Nel 2008 è stato di 30.672 unità contro le 24.972 del 2007. Come mai si è verificata questa situazione?
«Le difficoltà economiche e il clima generale di poca fiducia che serpeggia nel paese – commenta Giuseppe Bortolussi della CGIA - ha indotto molti aspiranti imprenditori, soprattutto giovani, a non rischiare e questo, in parte, giustifica il dato così negativo legato alle nuove iscrizioni. Non va dimenticato che stiamo parlando solo di freddi numeri e a fronte di questi saldi non siamo ancora in grado di quantificare la situazione dell’occupazione che quasi sicuramente è in forte calo.»
Ritornando all’andamento dei singoli settori si trovano in una situazione di grande sofferenza anche le industrie alimentari (saldo 2008 pari a –1.485 contro il saldo 2007 pari a –1.129) e quelle del mobile (saldo 2008 pari a –1.848 contro il saldo 2007 pari a –1.797). L’analisi della CGIA è proseguita fotografando i settori con maggiori difficoltà nelle principali regioni italiane.
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