25 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Pubblico impiego

«I criteri di rappresentanza sono già chiari»

Lo sostiene in una nota Giovanni Faverin, Segretario nazionale della Funzione Pubblica Cisl

«I dati dello sciopero nelle regioni del Sud confermano che la grande maggioranza dei lavoratori ha compreso e sostiene la linea di condotta della CISL che con la firma del Protocollo del 30 ottobre ha iniziato un percorso di confronto e di dialogo con il Governo, in questa fase di recessione, per il rinnovo dei contratti pubblici e per affrontare le questioni relative alla modernizzazione della macchina pubblica.«

Lo sostiene in una nota Giovanni Faverin, Segretario nazionale della Funzione Pubblica Cisl.
«Rispettiamo i lavoratori che hanno aderito allo sciopero e manifestato la loro diversità di opinioni, ma ricordiamo che i criteri di misurazione della rappresentatività nel pubblico impiego sono chiari e collaudati da tempo e sono stati oggetto di recente verifica tra i lavoratori nelle ultime elezioni R.S.U., che hanno visto diminuire i consensi della CGIL ed aumentare i voti della CISL.

I dati delle manifestazioni di oggi pervenuti dai nostri delegati locali sono di molto inferiori e ci indicano una partecipazione di 500 persone Bari, di 2000 Napoli e di 3000 a Palermo.
Per quanto riguarda le forme di democrazia sindacale la CISL non ha nessun problema nell' introdurre innovazioni, ma sicuramente le nuove forme di consultazione tra i lavoratori vanno concordate preventivamente e non annunciate unilateralmente all'improvviso e solamente quando non si condividono più i percorsi negoziali in atto.
D'altronde ogni organizzazione sindacale stabilisce le proprie regole di democrazia interna sulla base degli atti e statuti interni democraticamente votati dai propri associati che liberamente si iscrivono condividendone valori ed ideali.

Auspichiamo che già a partire da domani riprenda il confronto al tavolo delle trattative per la tutela del «bene comune» affrontando i problemi derivanti dall'attuale grave crisi economica internazionale e tutelando i lavoratori, i pensionati, e le fasce più deboli della popolazione. E bene ha fatto l'opposizione ed in particolare il Partito Democratico a dialogare ed a fare accordi con la maggioranza per migliorare il disegno di legge sul Pubblico Impiego, dando un concreto segnale di responsabilità politica nella dialettica democratica«