Roma capitale europea del caro popcorn
In media costa il 33,3% in più degli altri paesi
Secondo l'Annuario Statistico dell'Istat un terzo della popolazione nello scorso anno non ha fruito di spettacoli e intrattenimenti fuori casa, tra cui il cinema. Un dato condiviso dall'Adoc, che ha registrato rialzi per il ristoro all'interno delle sale cinematografiche. Per una serata con film, popcorn e bibita, si spendono in media poco meno di 15 euro a persona.
«Mentre i costi del biglietto sono rimasti pressoché invariati, i prezzi di popcorn e bibita gassata dei cinema di Roma sono diventati i più alti d'Europa, superati solo da Londra - dichiara Carlo Pileri, Presidente Adoc - dove costano circa il 6% in più che nella Capitale. E nell'ultimo anno i costi per i due prodotti sono aumentati complessivamente del 2%, per un costo medio di 7,55 euro, 3,80 euro per il popcorn e 3,75 per una bibita media. Il confronto con le altri capitali è impietoso: costano il 21,7% in più che a Madrid, il 19,8% in più di Berlino e addirittura il 128,7 % in più di Atene. Per una media finale dell 33,3% in più. Si può dire che al cinema viga la regola «vedere ma non toccare». Altrimenti sono dolori per il portafogli».
Chi invece intende rimanere a casa e gustarsi comunque un bel film , deve fare i conti con l'alto costo dei dvd. Anche qui l'Italia è in testa alla classifica europea per i prezzi dei supporti digitali.
«E' inconcepibile che lo stesso film in Italia si paghi il 28% in più, in media, rispetto alla Spagna o alla Francia - continua Pileri - dove si spendono circa 5 euro di meno, o alla Germania, dove lo si può acquistare con un risparmio del 64%. I prezzi troppo alti alimentano la pirateria e non favoriscono l'accesso diffuso alla cultura, specialmente per i più giovani. Secondo un nostro sondaggio l'86% dei ragazzi fra i 15 e i 30 anni ha scaricato o acquistato, almeno una volta, film e musica illegalmente. Per combattere questo fenomeno chiediamo per l'ennesima volta di uniformare l'Iva che grava sul prezzo dei cd e dvd (20%) a quella dei libri (4%).»
E se l'indagine Istat afferma che solo il 21% degli italiani fa sport, per l'Adoc la motivazione non è solo la pigrizia, ma anche i rincari subiti dai corsi delle palestre, registrando aumenti per quasi tutte le attività rispetto al 2007, per una media del 4,6% per corso singolo.
«L'attività che ha subito l'aumento maggiore sono i balli latino americani, come salsa e merengue, che costano il 9,4% in più dello scorso anno, 58 euro al mese di media - continua Pileri - questo tipo di attività durante l'estate viene largamente praticata e gode dei favori dei giovani e meno giovani. Tra i corsi di tendenza, frequentati soprattutto dal pubblico femminile, l'acquagym vede crescere il suo costo del 3,9%, il pilates del 5,4%. Il classico corso di fitness, al cui interno sono comprese decine di varianti quali aerobica e cardiofitness, costa 51 euro al mese, il 6,2% in più del 2007, mentre per il body building il prezzo è rimasto invariato, per una spesa mensile di 35 euro. Tra le discipline orientali, le lezioni di yoga costano il 5,7% in più, quelle di arti marziali l'1,8%. Nonostante i rincari va comunque registrato un aumento delle presenze medie stabili nelle palestre, evidenziato anche dal fatto che nell'ultimo anno le vendite dell'abbigliamento sportivo hanno avuto segno positivo, circa l'8% in più del 2007».
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