«Via l'indice Euribor dalle rate dei mutui»
«Quello che si deve fare è abbassare le rate» sostiene Lamberto Santini Segretario Confederale UIL
La BCE ha ridotto il costo del denaro al 3,25% e le previsioni sono ancora al ribasso, ma gli effetti non saranno percepiti dalle famiglie che continueranno a sopportare le pesantissime rate dei mutui legate all'Euribor (4,47%). Questo tasso non riflette più adeguatamente il costo della raccolta, come raccomandato dal Governatore della Banca D'Italia Draghi.
La UIL richiama ancora una volta l'attenzione sull'urgenza a mettere in atto soluzioni rapide affinché le nostre famiglie possano sostenere i costi delle rate dei mutui, in un momento di drammatica crisi come quello che stiamo attraversando.
La direzione da seguire è quella di riagganciare i mutui al tasso di riferimento indicato dalla BCE, riportando gli interessi ad un livello sopportabile e più equo.
Il recente accordo con ABI sulla rinegoziazione dei mutui, come più volte sottolineato dalla UIL, non risolve i problemi poiché diluisce gli oneri nel tempo, aggravandoli di ulteriori interessi.
Quello che si deve fare è abbassare le rate - sostiene Lamberto Santini Segretario Confederale UIL - che devono seguire le politiche indicate dalla BCE e non i tassi applicati arbitrariamente dal sistema bancario. Non sarebbe corretto che le banche, una volta ottenuto gli onerosi impegni presi dai Governi a tutela degli effetti della crisi finanziaria, continuassero a percepire interessi sulla base delle tensioni sui mercati, della rarefazione degli scambi e della reciproca mancanza di fiducia.
Chiediamo al Governo di intervenire sul sistema bancario affinché le rate siano riagganciate al costo del denaro indicato dalla BCE.