19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Vertice europeo contro la crisi

Rifondare il capitalismo mondiale

E' questo l'ambizioso obiettivo al quale i leader dell'Unione europea inizieranno a lavorare oggi in vista del vertice del G20 del 15 novembre a Washington

Rifondare il capitalismo mondiale. E' questo l'ambizioso obiettivo al quale i leader dell'Unione europea inizieranno a lavorare oggi in vista del vertice del G20 del 15 novembre a Washington e delle numerose altre riunioni che, una volta che il nuovo inquilino della Casa Bianca avrà preso le redini della prima economia del mondo, si terranno con ogni probabilità per tentare di ridisegnare un sistema finanziario uscito a pezzi dalla recente crisi.

E poiché alla riunione di Washington saranno presenti solo i paesi europei membri del G8, ossia Francia, Italia, Germania e Gran Bretagna, il presidente di turno dell'Unione europea, il francese Nicolas Sarkozy, ha scelto di convocare il vertice straordinario di oggi, sebbene i leader europei non si siano mai incontrati tanto spesso come negli ultimi tempi, per «individuare insieme le proposte e la procedura che l'Europa potrà promuovere» davanti agli altri interlocutori. Parlando il più possibile con una voce sola. La Francia, il cui vivace semestre di presidenza si conclude alla fine di dicembre, ha espresso il desiderio di vedere «proposte concrete» sul tavolo «entro cento giorni», lasciando quindi il tempo a Barack Obama di insediarsi e all'Europa di avere le idee più chiare sulle sue intenzioni. Ma già alla riunione dell'Ecofin di martedì scorso, il presidente Sarkozy ha sottoposto al vaglio dei Ventisette la sua proposta di usare come perno della sua 'rifondazione capitalista' il Fondo monetario internazionale, attualmente sotto la guida del francese Dominique Strauss-Kahn, assegnandogli «un ruolo centrale» in una «architettura finanziaria più efficace e più inclusiva».

All'Fmi - unica istituzione «con la legittimità e l'universalità necessarie» - dovranno essere dati più strumenti e più competenze, in particolare per venire incontro ai paesi colpiti dalla crisi e per raccomandare, insieme al Financial Stability Forum, le misure necessarie per ripristinare la fiducia e la stabilità. La riunione di oggi e quella di sabato prossimo non potranno prescindere dalle preoccupazioni sull'andamento dell'economia reale, nuovo fantasma con cui i leader europei, molti dei quali a guida di paesi sull'orlo della recessione, si devono confrontare. Il tema, sul quale l'interventismo e l'unità manifestati dall'Ue in occasione dei mercati finanziari sembra lontano, «resterà sullo sfondo», secondo quanto precisato da fonti diplomatiche. Più facile andare avanti sul primo obiettivo, quello di una maggiore regolazione del sistema mondiale, tanto più dopo la vittoria di Obama, che ha esplicitato che «in un momento come questo non possiamo permetterci altri 4 anni senza nessuna sorveglianza finanziaria».

Fonte: Apcom