Novello: l’Adoc registra un aumento medio del 6%
Per una bottiglia di alta qualità si spendono anche più di 9 euro
Da oggi e fino a gennaio-febbraio circa 14 milioni di bottiglie di vino novello saranno vendute in tutta Italia, soprattutto al Nord. L'Adoc ha condotto un'indagine che ha consentito di appurare che i prezzi quest'anno non saranno particolarmente favorevoli, anche a causa della crisi economica in atto.
«Registriamo un aumento medio del 5,8% - dichiara Carlo Pileri, Presidente Adoc – il costo medio di una bottiglia sale a 4,65 euro contro i 4,40 euro dello scorso anno. La produzione di novello quest’anno ha subito un calo, di circa il 10-15%, e questo ha contribuito, insieme alla crisi economica in atto, all’aumento del prezzo medio. Si va dai 2,50 euro (+11,1% rispetto al 2007) di media per dei novelli sfusi delle cantine sociali, ai 3,75 euro (+7,1%) delle etichette di medio livello più commerciali, fino ai 7,75 euro (+3,3%) per i marchi più blasonati. Ma per bottiglie di alta qualità si possono spendere anche più di 9 euro.»
Per Adoc le vendite di novello rappresentano comunque un vantaggio economico per i produttori.
«Gli intenditori non lo apprezzano – continua Pileri - ma i produttori sono felici di constatarne il successo che offre vantaggi non trascurabili: viene venduto quasi subito, consente di fare cassa velocemente ed inoltre ha, per ragioni di moda, un prezzo superiore del 10-15% al vino di fascia più bassa tra quelli prodotti dalle cantine e case vinicole. Trattandosi di vini giovanissimi, che non hanno ancora fatto in tempo a prendere struttura e corpo, spendere tanto non ha molto senso e osare ancora di più potrebbe essere un delitto da commettere solo da amatori di un particolare gusto che non tutti potrebbero apprezzare. Certo è un prodotto genuino, ma anche il vino invecchiato in botte e non solo appena fermentato, lo è. Quindi il consiglio è di acquistare pure una bottiglia di novello se ci si vuole togliere uno sfizio, ma se si vuole accompagnare degnamente un piatto pagando il giusto e senza diventare schiavi delle mode, è meglio aspettare qualche mese in più».
L’Adoc pertanto, consiglia sempre agli appassionati come ai nuovi acquirenti, di rivolgersi a produttori conosciuti personalmente o a marchi di qualità che possano garantire l’acquisto.
«Gli inviti di questo o quel ristoratore – conclude Pileri - all’acquisto di un prodotto ‘eccezionale’, vanno letti con la giusta dose di diffidenza o quantomeno chiedendo un assaggio, prima di perfezionare l'acquisto, così da confrontare il vino e le nostre aspettative con la descrizione fornita dal commerciante».