Il Governo: «Chi non firma con CAI perde ammortizzatori sociali»
Sacconi: «Non è un ricatto, è la legge». Matteoli condanna il fonte del No
I lavoratori della vecchia Alitalia che, chiamati singolarmente, rifiuteranno di lavorare per la Cai, anche se il nuovo lavoro comportasse una riduzione del salario, perderanno il diritto alla Cassa Integrazione o all'assegno di mobilità. E' quanto hanno detto oggi i ministri del lavoro Sacconi e dei trasporti Matteoli commentando la chiusura definitiva delle trattative sancita da Colaninno tra la Cai e i sindacati di piloti e assistenti di volo, il cosiddetto fronte del no.
«Chi rifiuta un lavoro equipollente - ha spiegato Sacconi - perde il diritto agli ammortizzatori sociali. Non è una opinione, né una minaccia, né un ricatto. E' la legge che così è stata voluta, anche da governi diversi». Il ministro ha aggiunto che non ci sono risorse aggiuntive per gli ammortizzatori già particolarmente generosi. «Impossibile riaprire il negoziato» ha dichiarato invece Matteoli. «Non possiamo consentire a nessuno di mettere il veto», ha aggiunto il ministro dei Trasporti, condannando il fronte del no, anche quelle sigle vicine ad An o Forza Italia. «Bisogna reagire fermando gli aerei» replica Antonio Di Pietro, che sull'ipotesi di negare gli ammortizzatori sociali ai lavoratori aggiunge: «In un stato di diritto, Matteoli dovrebbe finire direttamente davanti al tribunale dei ministri per estorsione aggravata nei confronti dei lavoratori.
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