3 maggio 2024
Aggiornato 20:30
Obbligo di indicazione dell’origine delle materie prime

«Indicazione d'origine: provvedimento utile se inserito nel contesto europeo»

Vecchioni: «La vera questione è che tali disposizioni devono essere inserite in una legislazione organica europea che tuteli il vero made in Italy»

«Il disegno di legge approvato oggi in via preliminare dal Consiglio dei Ministri in tema di obbligo di indicazione dell’origine delle materie prime, mira ad un obiettivo senz’altro condivisibile: fornire ai consumatori informazioni puntuali sull’origine dei prodotti agricoli. Ma non può non tener conto delle peculiarità delle diverse filiere e soprattutto non può prescindere dalla regolamentazione europea.»

«La vera questione – ha detto il presidente di Confagricoltura da Padova, dove si sono conclusi oggi i lavori della Conferenza programmatica - è che tali disposizioni devono essere inserite in una legislazione organica europea che tuteli il vero «made in Italy», senza creare sperequazioni competitive per le nostre produzioni, comprese quelle a denominazione di origine. Anche perché si corre il rischio che siano commercializzati sul mercato italiano prodotti che non sono tenuti al rispetto delle stesse disposizioni, provenienti da altri Paesi.»

A questo proposito, Confagricoltura, ricorda che recentemente è stata approvata dalla Commissione Europea una proposta di Regolamento sull’etichettatura degli alimenti, ora all’esame del Parlamento Europeo.

«La legislazione italiana - ha proseguito il presidente di Confagricoltura - non può discostarsi dal quadro complessivo comunitario: anticipare le scelte europee, rischia solo di comportare inutili faticose procedure d’infrazione e contenziosi con Bruxelles.