4 maggio 2024
Aggiornato 04:30
La crisi dei consumi trascina giù l’inflazione

Per Adoc urgente un taglio dei tassi della BCE

«Il dato Istat conferma ancora di più le nostre preoccupazioni» dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc

Secondo i dati preliminari dell’Istat l’inflazione ad ottobre cala al 3,5% dal 3,8% di settembre. Per Adoc il calo è conseguenza diretta della crisi dei consumi delle famiglie.

«Il dato Istat conferma ancora di più le nostre preoccupazioni – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – il calo dell’inflazione è diretta conseguenza dell’impossibilità, da parte delle famiglie, di accedere all’acquisto dei beni di prima necessità, e non di un intervento mirato a favorire la ripresa dell’economia reale. E’ urgente ora un intervento europeo: dato che, ad oggi, il temuto pericolo inflazione è ridimensionato, la BCE dovrebbe operare un significativo taglio dei tassi, che potrebbe rilanciare i consumi e l’economia delle famiglie. Inoltre il taglio potrebbe apportare significativi vantaggi per chi ha contratto un mutuo a tasso variabile. La spesa delle famiglie con un medio reddito è calata, nell’ultimo anno, del 2-3%. La crisi colpisce non solo i beni secondari e voluttuari ma ora anche quelli primari, in particolare alimentari e ristorazione. Quest’ultima, rispetto al 2007, ha registrato un calo delle presenze del 12%, resistono solo i locali dei centri storici, in periferia la grave situazione economica ha avuto un impatto molto più forte. La contrazione delle vendite nei principali settori del consumo continua e si amplifica, andando a colpire persino la GDO e i supermercati, sotto la pressione dei prezzi elevati dei beni alimentari.»

Per Adoc i costi dei beni alimentari e energetici rimangono comunque sostenuti.

«Nonostante il calo generale, i prezzi dei beni alimentari ed energetici rimangono elevati – continua Pileri – è grave che la pasta registri ancora una volta un rincaro superiore al 30%. Il crollo del prezzo del petrolio non ha influito quanto avrebbe dovuto sul prezzo dei carburanti. Mancano ancora 8-10 centesimi per raggiungere il giusto prezzo. Un forte ribasso dei prezzi dei prodotti energetici potrebbe contribuire al rilancio dei consumi delle famiglie e dare respiro all’economia del Paese».