Per Adoc urgente un taglio dei tassi della BCE
«Il dato Istat conferma ancora di più le nostre preoccupazioni» dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc
Secondo i dati preliminari dell’Istat l’inflazione ad ottobre cala al 3,5% dal 3,8% di settembre. Per Adoc il calo è conseguenza diretta della crisi dei consumi delle famiglie.
«Il dato Istat conferma ancora di più le nostre preoccupazioni – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – il calo dell’inflazione è diretta conseguenza dell’impossibilità, da parte delle famiglie, di accedere all’acquisto dei beni di prima necessità, e non di un intervento mirato a favorire la ripresa dell’economia reale. E’ urgente ora un intervento europeo: dato che, ad oggi, il temuto pericolo inflazione è ridimensionato, la BCE dovrebbe operare un significativo taglio dei tassi, che potrebbe rilanciare i consumi e l’economia delle famiglie. Inoltre il taglio potrebbe apportare significativi vantaggi per chi ha contratto un mutuo a tasso variabile. La spesa delle famiglie con un medio reddito è calata, nell’ultimo anno, del 2-3%. La crisi colpisce non solo i beni secondari e voluttuari ma ora anche quelli primari, in particolare alimentari e ristorazione. Quest’ultima, rispetto al 2007, ha registrato un calo delle presenze del 12%, resistono solo i locali dei centri storici, in periferia la grave situazione economica ha avuto un impatto molto più forte. La contrazione delle vendite nei principali settori del consumo continua e si amplifica, andando a colpire persino la GDO e i supermercati, sotto la pressione dei prezzi elevati dei beni alimentari.»
Per Adoc i costi dei beni alimentari e energetici rimangono comunque sostenuti.
«Nonostante il calo generale, i prezzi dei beni alimentari ed energetici rimangono elevati – continua Pileri – è grave che la pasta registri ancora una volta un rincaro superiore al 30%. Il crollo del prezzo del petrolio non ha influito quanto avrebbe dovuto sul prezzo dei carburanti. Mancano ancora 8-10 centesimi per raggiungere il giusto prezzo. Un forte ribasso dei prezzi dei prodotti energetici potrebbe contribuire al rilancio dei consumi delle famiglie e dare respiro all’economia del Paese».