24 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Il Presidente Spacca: «Riaprire le fabbriche, dando fiducia all’indotto»

A. Merloni: prima riunione gruppo di lavoro di Fabriano

Deliberata la partecipazione al gruppo delle categorie aperta una sede permanente con due funzionari

Prima riunione del gruppo di lavoro che ha sede permanente a Fabriano. Un risultato sostanzialmente positivo quello espresso dal presidente Spacca, che lo ha presieduto: «Abbiamo iniziato a lavorare in modo concreto, valutando le possibili azioni e strumenti per affrontare la crisi e mettere le basi per guardare alla prospettiva.» All’inizio dell’incontro ha sottolineato che l’obiettivo è quello della riapertura al più presto delle fabbriche, in attesa che i commissari mettano a punto il piano industriale.

Ma, perché questo accada, occorre che l’indotto possa lavorare in serenità, riponendo fiducia nell’azienda. E, decisione importante, anche l’indotto, attraverso i rappresentanti di categoria, farà parte del gruppo di lavoro. Il commissario Confortini ha detto che ci sono le condizioni per una riapertura a breve, per lo meno di Fabriano e Gaifana (Umbria) e ha indicato anche le possibili date, il 3 ed il 10 novembre. La valutazione, per Fabriano, si basa sul fatto che il gruppo A. Merloni avrebbe assicurato che 200 imprese della sub-fornitura, salvo alcune accezioni, hanno dato la loro disponibilità. Ma, al di là, di questo risultato, da considerare positivo, il presidente Spacca ha ribadito che è necessario attivare gli strumenti già previsti nel documento sottoscritto dalle Regioni: in particolare, il Fondo di salvataggio e il Fondo di Garanzia regionale, che è integrabile con uno analogo allo studio del Ministero. Il Fondo di salvataggio è in capo al Ministero e sarà attivabile dopo una procedura che prevede un passaggio CIPE (è sul tavolo del Ministro, ha assicurato il rappresentante del Ministero). Spacca, riferendosi al Fondo di Garanzia regionale, ha fatto riferimento a quanto si sta facendo con il sistema bancario per migliorare le possibilità di accesso al credito e tutelare il lavoro e l’occupazione. Per la tutela del lavoro e del reddito è stata sottolineata la necessità della concretizzazione veloce di tutti i benefici della legge Marzano. C’è poi lo strumento degli ammortizzatori sociali in deroga, quindi per imprese al di sotto di 15 dipendenti, già richiesti e utilizzati dalla Regione in altri settori come il calzaturiero. Spacca ha ribadito la possibilità di utilizzare le misure previste nella legge 61 per il terremoto: è possibile - ha detto – questo utilizzo, sia per quanto riguarda la fiscalità che per l’incentivazione allo sviluppo delle attività produttive. Si tratta solo di assicurare alla legge un finanziamento adeguato.

Naturalmente la guardia non viene abbassata, in una situazione che risulta non ancor bene delineata: sull’indotto, ad esempio - ha detto l’assessore Ugo Ascoli - manca un monitoraggio preciso del tipo di aziende, numero di lavoratori, ecc…, dati indispensabili per poter costruire una strategia. L’Accordo di Programma naturalmente rimane al centro dell’attenzione, su questo è costituito un apposito gruppo al Ministero, con tutti i suoi interventi che garantiscono le prospettive al territorio. Ma l’importante è essere partiti, avendo trovato un terreno comune su cui operare.

A conclusione dei lavori è stata poi visitata la sede operativa del gruppo (via Veneto 1 – Fabriano), che opera con due persone, messe a disposizione della Regione Marche, a cui se ne possono aggiungere anche altri delle Regioni Umbria ed Emilia-Romagna.

Alla riunione erano presenti, oltre alla Regione Marche (il presidente Spacca e gli assessori Ascoli e Giaccaglia, Fabrizio Costa, responsabile per il coordinamento Marche), due assessori dell’Umbria (Mario Giovanetti e Maria Prodi); dirigenti dell’Emilia Romagna, due Commissari (Massimo Confortini e Silvano Montaldo); i rappresentanti del Ministero per lo Sviluppo (Elda Fiorello e Paolo Ruta), sindacali, anche quelli i vertici nazionali (FIM-CISL Anna Trovò; FIOM CGIL Agnelli; UILM Gianluca Ficco; UGL Centrella Giovanni) e per le Marche i vertici (Venturi, Mastrovincenzo, Fioretti), oltre a delegazioni sindacali delle altre due Regioni interessate. I sindacati hanno sottolineato l’importanza del tavolo e sono intervenuti su aspetti particolari (vedi difficoltà di sicurezza fabbrica Umbria).

Contenuti dell’Accordo di programma (da siglare) Governo –Regioni

Nell’Accordo di programma proposto dalla Regione tre le principali misure:
1.Difesa del lavoro
La Regione ha chiesto al Governo nazionale di attivare ammortizzatori sociali in deroga per le piccole imprese industriali, artigianali e di servizi del distretto, che altrimenti si trovano senza le coperture previste per le grandi imprese. Gli interventi sono attivabili solo con il concorso normativo del Governo nazionale e prevedono la concessione del trattamento di CIGS e dell’indennità di mobilità anche ai lavoratori delle piccole imprese.
La Regione sollecita anche il ripristino dell’operativi del Fondo per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese e l’estensione di alcuni benefici previsti per i servizi pubblici nazionali. Inoltre, sono state definite specifiche azioni regionali, in collaborazione con le Province e gli altri Enti locali: reimpiego di lavoratori svantaggiati; formazione per lavoratori di aziende in crisi; sostegno alla creazione di impresa e prestiti d’onore. La Regione sta anche valutando l’attivazione delle opportunità del Fondo globalizzazione istituito dall’UE, che interviene a sostegno dei lavoratori a fronte a rilevanti crisi di settore o di territorio.

2.Sostegno all’attrazione di nuove iniziative produttive
La Regione ha programmato uno specifico fondo regionale per incentivare la localizzazione di nuovi insediamenti produttivi di piccole imprese, attraverso l’abbattimento degli oneri di urbanizzazione ed il sostegno della BEI a nuove iniziative produttive. Prevista l’infrastrutturazione a banda larga veloce dell’intero distretto.

3.Interventi per il rilancio e la diversificazione dell’economia
Con il Governo nazionale la Regione intende concordare ulteriori strumenti che sono già stati individuati e di cui è iniziata l’istruttoria tecnica: estensione al distretto fabrianese dei benefici della Legge 181 per progetti di reindustrializzazione, rilancio e riconversione produttiva a vantaggio dell’indotto di piccole imprese; proroga dell’ammissibilità degli interventi europei per i territori in fuoriuscita dal 1 gennaio 2009, con nuovi regimi di aiuto anche per progetti delle piccole imprese di diversificazione dell’economia locale; contratti di programma con riduzioni delle soglie minime di investimento; applicazione di regimi di aiuti speciali 87.3.c; orientamento territoriale dei progetti nazionali di «Industria 2015» e di quelli a favore dei distretti produttivi di piccole imprese.
L’accordo di programma con il Governo nazionale è indispensabile proprio per tutelare anche con strumenti adeguati l’economia dell’indotto e i lavoratori delle piccole imprese.