«Governo colpisce comuni virtuosi, rivedere patto di stabilità interno»
Lo denuncia l’on. Simonetta Rubinato che con l’on. Massimo Vannucci, entrambi deputati del Pd in commissione Bilancio
«Gli enti locali più virtuosi sono penalizzati dal malgoverno di Berlusconi. Da una parte, ci sono i comuni in dissesto, come quello di Catania, a favore dei quali il governo apre il rubinetto di danaro corrente. Dall’altra, ci sono i comuni virtuosi che, pur essendo nel pieno rispetto degli equilibri di bilancio, per rispettare il Patto di stabilità non possono utilizzare le risorse che hanno in cassa per il pagamento delle imprese fornitrici di beni e servizi. Chiediamo all’esecutivo di intervenire urgentemente per porre fine a questa situazione iniqua che ha determinato il governo stesso».
Lo denuncia l’on. Simonetta Rubinato che con l’on. Massimo Vannucci, entrambi deputati del Pd in commissione Bilancio, ha presentato una Risoluzione alla Camera per correggere il patto di stabilità.
Nella risoluzione Rubinato e Vannucci chiedono al Governo di «adottare i necessari provvedimenti che consentano agli enti locali l’utilizzo delle disponibilità di cassa per il pagamento degli impegni regolarmente assunti garantendo in ogni caso il rispetto degli equilibri di bilancio e di prevedere conseguentemente in tali ipotesi la disapplicazione delle sanzioni, almeno per il 2009, per il non rispetto del Patto per gli anni 2008-2011.
«L’attuale situazione provoca due conseguenze negative: la prima, a danno dei Comuni che, non saldando le fatture alla loro scadenza regolare, incorrono nel pagamento degli interessi di mora con il conseguente danno erariale; la seconda a danno delle imprese, in particolare di quelle piccole e medie, che rimangono esposte per cifre consistenti con un ulteriore effetto negativo sulla loro liquidità rispetto alla stretta creditizia già in atto. I crediti vantati dalle imprese italiane verso la pubblica amministrazione – osserva Rubinato – sono tra i 60 e i 70 miliardi di euro, con tempi di riscossione che arrivano anche a 300 giorni. L’assurdo è che in una situazione come questa ai Comuni virtuosi che decidono di usare i soldi che hanno in cassa per pagare le imprese che sono in difficoltà, saranno applicate dal 1° gennaio 2009 le nuove sanzioni previste dalla manovra di Tremonti, in particolare il taglio del 5% dei trasferimenti statali ed il blocco dei mutui per gli investimenti. Con la conseguenza che nel 2009 ci sarà una ulteriore riduzione degli investimenti da parte dei Comuni, che produrrà un’ulteriore contrazione dell’economia reale».