«Non vengano discriminate le lavoratrici»
Lo chiedono i Coordinamenti Donne Nazionali CISL e FIT/CIS
I Coordinamenti Donne Nazionali CISL e FIT/CISL chiedono al Ministro del Lavoro, al Ministro delle Pari Opportunità, al Capo Dipartimento per le Pari Opportunità e alla Consigliera nazionale di Parità, di attivarsi affinché si individuino strumenti, modalità e risorse necessari ad evitare che nei processi di ristrutturazione, riorganizzazione e riassetto delle Aziende vengano penalizzati i lavoratori più deboli, a partire dalle lavoratrice con carichi familiari.
La richiesta viene avanzata anche in seguito a quanto emerso negli incontri con CAI per la costituzione dell'organico della nuova società. «Le politiche discriminatorie vanno evitate- dichiarano Liliana Ocmin, Responsabile Coordinamento donne Cisl Nazionale e Rosanna Ruscito, Responsabile Coordinamento Donne Fit/Cisl- non solo per non contravvenire a quanto sancito dalle leggi e dalle normative contrattuali sui diritti al lavoro, alle pari opportunità, alla tutela della salute, dei minori, della famiglia e a salvaguardia dei lavoratori che assistono familiari disabili, ma soprattutto perché vengano agevolate e create con il contributo di tutti, pubblico e privato, le condizioni per favorire la natalità che nel nostro Paese, come spesso viene denunciato, è la più bassa d'Europa, coniugando tutto ciò con la competitività dell'impresa».
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