23 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Quadri e Delegati Cisl a Genova

«Unire il paese per superare le emergenze sociali»

500 Quadri e Delegati Cisl presenti questa mattina al Teatro della Gioventù: «Il sindacato deve negoziare con tutti i governi e tutte le maggioranze politiche per far contare le esigenze dei lavoratori»

Si è svolta questa mattina l'iniziativa dei quadri dalla Cisl Genova, 500 persone presenti al Teatro della Gioventù, si sono confrontati sul momento difficile che l'Italia sta attraversando, mentre il Governo e la politica non danno le risposte ai bisogni reali dei cittadini. Il dibattito infatti ha visto intervenire il Segr. Gen. Cisl Liguria Sergio Migliorini e tutti i delegati sindacali dei diversi posti di lavoro della Cisl di Genova: dalla scuola alla funzione pubblica, Alai (Lavoratori Interinali) e Giovani, l'Anolf per gli immigrati, i metalmeccanici, gli edili, i pensionati, i chimici.

La mobilitazione è stata aperta da Antonio Graniero, Segr. Gen. Cisl Genova, che ha ribadito con forza le posizioni del sindacato: «La Cisl vuole negoziare nell'interesse dei lavoratori per salvaguardare l'occupazione, i salari e i servizi sociali, per tutelare le categorie più deboli, per le donne e gli immigrati, per difendere i diritti dei lavoratori e dei pensionati e per sostenere le famiglie. Si è portato sul tavolo del confronto con Confindustria la Cisl ha posto con forza la riforma del modello di contrattazione, che è necessario chiudere con un accordo che dia più efficacia al contratto nazionale rispetto al reale aumento del costo della vita, adottando un indicatore che produca un calcolo più efficace delll'inflazione in contrasto con quello truffa del Governo. E' necessaria anche la redistribuzione del reddito nazionale attraverso aumenti salariali legati alla maggiore produttività e con lo sviluppo di una nuova contrattazione di secondo livello aziendale e territoriale, che raggiunga questi obiettivi».

La Cisl anche oggi ha ribadito la sua contrarietà ai veti ideologici, favorevole invece al patto sociale per la crescita e lo sviluppo: «Un patto che mobiliti tutte le forze sane del paese, istituzionali, economiche e sociali attraverso la detassazione degli aumenti di salario legati alla contrattazione aziendale e territoriale per tutti i lavoratori, l'incremento delle detrazioni fiscali per lavoratori dipendenti, i pensionati e le famiglie. E' necessaria anche la rivalutazione delle pensioni e un paniere specifico per i pensionati. Chiediamo maggiori risorse per la tutela della non autosufficienza e un migliore utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo del «Sistema Paese». Sbloccare le infrastrutture e le reti energetiche e aumentare gli investimenti nell'innovazione tecnologica e nella ricerca».

Per la Cisl invece degli spot offensivi del Ministro Brunetta, è indifferibile la riforma della Pubblica Amministrazione e dei servizi, in grado di guidare il processo di cambiamento tale da dare maggiore spazio alla contrattazione e alla riqualificazione del personale. Infine la Cisl è contraria all'aumento delle tasse locali e chiede un confronto fra Governo e parti sociali per la riforma federalista, per definire aspetti importanti quali l'autonomia fiscale e finanziaria degli enti locali, la solidarietà tra le Regioni e la sostenibilità sociale degli interventi, la riforma dei livelli di imposizione fiscale e la lotta all'evasione fiscale.

Anna Maria Furlan, della Segreteria Confederale Nazionale della Cisl ha concluso la giornata, ed è intervenuta anche sul caso Alitalia: «Questa era un'azienda fallita e grazie a mesi di sforzi con la CAI siamo riusciti ad arrivare alla definizione delle linee guida per il suo rilancio. Dopo la sconcertante posizione della CGIL a favore dei piloti, e grazie alla pazienza e al lavoro della Cisl, si è arrivati a concludere l'accordo su Alitalia: questo perché il sindacato ha fatto il sindacato, vuole farlo e non ha bisogno di «badanti» politiche, nell'affermazione dell'autonomia che da sempre caratterizza la Cisl».

Ha poi proseguito sugli sviluppi del confronto del nuovo modello contrattuale: «C'è una piattaforma unitaria, e dopo mesi di confronto con Confindustria siamo riusciti a trovare un accordo. Già oggi il confronto ha conquistato un cambiamento dell'indice per determinare il tasso di inflazione programmata, che garantisce ai lavoratori un triennio contrattuale con 400 euro di aumento e questo anche per i lavoratori che non hanno la contrattazione aziendale o territoriale, consentendogli di recuperare un ulteriore aumento di 150-200 euro a seconda della produttività reale. Spero che a questo punto qualcuno con la «sindrome da firma», non contami anche Confindustria facendo perdere così ai lavoratori la possibilità di un risultato nel loro interesse, che potrebbe essere dietro l'angolo».