20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Mutui: il consiglio di Federconsumatori

«Controllare che la discesa delle rate dei mutui a tasso variabile sia automatica»

«Non è necessario che gli intestatari di mutui a tasso variabile richiedano alla propria banca la diminuzione della rata, questa deve avvenire da sé, in maniera del tutto automatica»

Federconsumatori ed Adusbef, nel ribadire il grave ritardo con cui è giunto il taglio del tasso di sconto da parte della BCE, ritengono che il Presidente Trichet non si debba limitare ad abbassare ulteriormente il tasso, ma debba aumentarne la velocità di discesa, alla luce della scelta, clamorosamente sbagliata, di alzare il tasso al 4,25% nel luglio scorso, poiché riteniamo ancora del tutto insufficiente l’attuale soglia fissata a 3,75%.

In seguito a tale manovra sul tasso di sconto si sta comunque verificando, come previsto, un progressivo calo del tasso interbancario Euribor, che oggi ha raggiunto quota 4,69% a un mese e 5% a tre mesi. Sono questi i parametri fondamentali che determinano l’andamento delle rate dei mutui a tasso variabile.
«A tale proposito – sostengono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti – vogliamo ricordare che ogni contratto di mutuo a tasso variabile contiene una clausola che prevede un adeguamento automatico della rata, proporzionale al rialzo o all’abbassamento del tasso Euribor.»

Non è necessario, pertanto, che gli intestatari di mutui a tasso variabile richiedano alla propria banca la diminuzione della rata, questa deve avvenire da sé, in maniera del tutto automatica.
Invitiamo quindi tutti i cittadini a controllare che questo avvenga e, nel caso gravissimo in cui ciò non si verificasse, a segnalarlo immediatamente presso le nostre strutture.
Quello che ci aspettiamo già a partire dal 2009 è che le 3 milioni e 200 mila famiglie che, dal 2005 ad oggi, hanno subito aumenti di 220 ¤ mensili, pari a circa 2640 ¤ annui, vedano finalmente ritornare la propria rata alla cifra iniziale, o, addirittura, registrino una diminuzione. Ciò potrà avvenire quando, come noi auspichiamo e richiediamo da tempo, la Banca Centrale, anche per farsi perdonare degli enormi errori commessi in passato, si deciderà finalmente a riportare il tasso di sconto al 2%.