29 marzo 2024
Aggiornato 00:30
Incontro Bissoni-sindacati su rinnovo contratto pubblici dipendenti

Preoccupazione per i ritardi per il rinnovo contrattuale dei lavoratori pubblici

Si auspica un nuovo modello di contratto, la valorizzazione della contrattazione decentrata, la stabilizzazione dei precari, criteri univoci per l'applicazione del decreto «Brunetta». Si sollecita il rinnovo dei contratti della sanità privata

Le rappresentanze regionali del comparto funzione pubblica di CGIL CISL e UIL si sono incontrate questa mattina con l’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna Giovanni Bissoni, dopo una manifestazione regionale che si è tenuta davanti alla sede della Regione, nell’ambito del percorso di mobilitazione nazionale finalizzato a sollecitare il Governo e tutte le Istituzioni locali alla definizione dei contratti collettivi nazionali di lavoro dei dipendenti pubblici - compresi quelli del comparto sanità -scaduti da oltre nove mesi.

Bissoni e le rappresentanze sindacali hanno sottoscritto un documento comune con il quale esprimono «preoccupazione per il ritardo del rinnovo contrattuale» relativo al biennio 2008 -2009 dei lavoratori pubblici, ed in particolare di quelli del comparto sanità, ed hanno richiesto un «sollecito confronto con il Governo al fine di ricercare un utile percorso di soluzione».
Auspicano che l’«annoso ritardo» che accompagna i rinnovi contrattuali sia definitivamente superato con la definizione di «un nuovo modello contrattuale (come previsto dalla piattaforma CGIL CISL UIL ed elaborato nel documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 9 ottobre scorso) che sia parallelo al percorso di decentramento delle competenze in modo da rendere il contratto adeguato ai bisogni organizzativi del settore pubblico, ed in particolare del Servizio sanitario nazionale».

L’assessore e i sindacati hanno poi sottolineato la necessità di «valorizzare la contrattazione decentrata integrativa» finalizzata alla qualificazione dei servizi, e non assoggettata a vincoli nazionali quali quelli previsti anche in provvedimenti legislativi di recente emanazione, insieme alla necessità di superare i vincoli normativi che limitano l’autonomia regionale anche nell’ambito della programmazione dei servizi socio-sanitari superando il blocco delle assunzioni per il conseguente percorso di stabilizzazione dei lavoratori precari.

Sottolineata poi la necessità di procedere - analogamente a quanto operato per il comparto Regioni-Autonomie locali - alla tempestiva definizione di una linea interpretativa unica a livello nazionale del «decreto Brunetta» (decreto legge 112/2008 convertito in legge 133/2008) in tema di decurtazioni retributive connesse alle assenze dal servizio al fine di garantire certezze e omogeneità di trattamenti ai lavoratori e strumenti interpretativi univoci alle Aziende e agli Enti del Servizio sanitario nazionale.
Nel documento, si conferma infine la preoccupazione per la grave e insostenibile situazione del ritardo del rinnovo del contratto della sanità privata, a 34 mesi dalla scadenza contrattuale, «situazione che deve essere superata nell’ambito dei prossimi incontri programmati con le parti datoriali o diversamente dovrà essere assunta dalle Istituzioni preposte al controllo dell’attività degli erogatori privati accreditati e/o convenzionati».