Bonanni: «Il Governo ci ripensi e apra una discussione sulla riforma»
«La questione non può essere gestita come se la scuola fosse un'azienda privata dove si decide oggi e tutti sottostanno a nuove disposizioni»
«Spero che il governo cambi opinione sulla riforma della scuola e che apra una discussione vera su un tema così delicato». Lo ha dichiarato Raffaele Bonanni, in merito alla riforma della ministra Gelmini, sottolineando che la questione non può essere gestita come se la scuola fosse un'azienda privata «dove si decide oggi e tutti sottostanno a nuove disposizioni. Questo non lo dico perché ci opponiamo a questa riforma in particolare - ha precisato - ma perché le riforme hanno bisogno di condivisione affinché si decida e si gestisca insieme la faccenda».
In merito alla proposta del ministro Sacconi di riformare le modalità degli scioperi, Bonanni ha osservato: «Ci sono scioperi e scioperi: alcuni sono responsabili e sono l'esercizio di un diritto di protesta da parte dei lavoratori, altri invece confliggono con gli interessi dei cittadini. Sacconi - ha aggiunto - dovrebbe chiarire bene la differenza che c'e' tra il grano e il loglio ed evitare di fare di ogni erba un fascio perché e' un errore per il governo e per i sindacati».
Critica anche la posizione sulla possibilità di prospettare classi speciali per immigrati, proposta dalla Lega. «Di questo passo - ha detto Bonanni - arriveremo alle scuole per i maschi e per le femmine, per i biondi e per i mori, per il Sud e per il Nord e così via. E' davvero ridicolo questo discorso». Il segretario generale della Cisl rivendica infatti il ruolo della scuola pubblica come «il primo luogo di formazione, che abbia come punto cardine l'uguaglianza».
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