12 ottobre 2025
Aggiornato 15:00
Multiutility

Cgil: «Chiarire merito accordo Iride - Enia»

La Cgil fa notare che «incide non solo sui servizi pubblici a livello locale ma anche su un settore strategico nazionale come quello dell’energia»

«L’accordo tra Iride e Enia va chiarito se è finalizzato a ulteriori aggregazioni o se, all’opposto, e per una fase, costituisce un assetto stabile». A chiederlo in una nota è il dipartimento Reti e Terziario della Cgil Nazionale in merito all’accordo raggiunto tra le società Iride e Enia. «La conclusione - precisa la nota della Cgil - ha colto di sorpresa non tanto per i tempi, abbondantemente annunciati, quanto per i contraenti che alla fine hanno visto l’esclusione della terza società coinvolta nelle trattative (Hera) di proprietà dei comuni di Bologna, Modena, Ferrara e altri».

Sul merito dell’intesa raggiunta tra le due multiutilities, la Cgil fa notare che «incide non solo sui servizi pubblici a livello locale ma anche su un settore strategico nazionale come quello dell’energia: come nel caso di A2A o di Acea, siamo in presenza di processi con importanti ricadute locali ma allo stesso tempo di forte valenza nazionale a livello di politica industriale».

Per questo, aggiunge, «si ritiene utile realizzare un confronto congiunto a livello territoriale tra tutte le parti interessate, azionisti e organizzazioni sindacali, per conoscere e valutare il progetto industriale, le sinergie e le economie di scala, con le ricadute sul servizio e sulle tariffe». La Cgil chiede perciò che si costruiscano sedi e livelli di confronto: «I Comuni interessati - si legge -, in quanto azionisti, svolgano questo ruolo: in questo modo il sindacato e i lavoratori avranno tutti gli elementi utili per svolgere una valutazione di merito». La Cgil comunque ribadisce che, in tali processi, «gli assetti organizzativi - conclude la nota - devono prevedere un forte ancoraggio con il territorio, qualità dei servizi, tariffe che tengano conto del momento di crisi che stiamo attraversando e la maggioranza pubblica per le aziende che si vanno a costituire».