Megale: «Terapia urto su crescita e giù tasse lavoro»
«Governo fermo su stime vecchie, serve responsabilità nazionale»
La Cgil «condivide a tal punto» lo scenario di recessione per il 2008 e il 2009 che torna a chiedere «al Governo l'immediata attivazione di un tavolo con le parti sociali» per predisporre una «terapia d'urto per la crescita e per una nuova politica dei redditi, a partire dal taglio delle tasse sul lavoro». Agostino Megale, segretario confederale del sindacato di Corso d'Italia, commenta così l'allarme recessione anche per il prossimo anno (-0,5%) lanciato dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.
Il segretario confederale Cgil sottolinea che proprio «in ragione di questa crisi che sta attraversando i mercati», il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, in un'intervista a 'La Repubblica' due giorni fa, aveva «avanzato la necessità di evitare divisioni». Serve «unità», aggiunge Megale, riferendosi alla riforma dei contratti. Occorre che «prevalga una grande responsabilità nazionale», sottolinea il sindacalista.
«Noi - sostiene Megale - abbiamo messo in campo la nostra disponibilità a fare la nostra parte. Adesso sia il governo a fare la propria». Per il dirigente sindacale della Cgil, l’esecutivo è «rimasto fermo» a previsioni che non trovano più conferma nella realtà. Anzi, proprio la manovra del governo ha avuto, dice il sindacalista, un impatto depressivo sul 2008 dello 0,3%».
»Il dato sulla crescita del 2008 non potrà che essere aggravato dalla situazione finanziaria e dalle sue ricadute a livello internazionale» e «rischiamo quindi – conclude Megale - di vedere un Paese in recessione nel quale alla crisi industriale già presente si aggiunge una caduta dei consumi e della produzione industriale anche perché ad essere in difficoltà sono i redditi da lavoro, i redditi da pensione e i risparmi delle famiglie. E c'è da evitare che questa crisi produca conseguenze sugli investimenti e sull'occupazione».
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