19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Pubblico impiego

Saraceni (Ugl): «Prosegue mobilitazione, no a politica dei tagli»

Dopo le iniziative delle scorse settimane, stamattina si è svolto un sit in davanti Ministero della Pubblica Istruzione a sostegno di tutto il pubblico impiego

«I tagli agli organici e agli stipendi dei lavoratori pubblici, previsti dalla legge 133 del 2008 ,che già a partire da gennaio 2009, per effetto del taglio del 10% al FUA e del congelamento delle leggi a sostegno della produttività, faranno sentire il loro peso nelle busta paga dei dipendenti, ma anche sui carichi di lavoro e sull’efficienza rischiando di penalizzare il servizio ai cittadini».

Lo dichiara il segretario nazionale Ugl Ministeri, Paola Saraceni, annunciando che la mobilitazione a sostegno dei lavoratori pubblici va avanti. Dopo le iniziative delle scorse settimane, stamattina si è svolto un sit in davanti Ministero della Pubblica Istruzione a sostegno di tutto il pubblico impiego. Domani 10 ottobre la protesta si sposterà a via XX Settembre sotto il Ministero dell’Economia e delle Finanze, mentre per la prossima settimana sono previste iniziative analoghe a Milano.

«La politica dei tagli e il tiro al bersaglio sulla vicedirigenza non possono lasciarci indifferenti così come La lotta ai fannulloni non può diventare l’alibi per ignorare misure fortemente penalizzati per il comparto pubblico. Per questo ribadiamo la nostra contrarietà al blocco del turn-over, all’abolizione delle professionalità acquisite, al collocamento anticipato a riposo, alla drastica riduzione delle risorse umane e materiali in tutti i settori e chiusura di importanti strutture pubbliche. Di questo passo – continua – invece di avvicinarci agli standard europei, avremo solo gravi ripercussioni sull'efficienza della macchina amministrativa rischiando il tracollo di molte amministrazioni che devono fare i conti con gli organici e anche con le risorse per la normale manutenzione, come la Giustizia dove oggi addirittura è precipitato un ascensore al Tribunale di Napoli o i Beni Culturali in cui si prefigura una gestione degli Enti Locali unitamente ai privati».

«Il vero buco nero della pubblica amministrazione – conclude - è rappresentato proprio dall’eccessivo ricorso al privato, alle esternalizzazioni, alle consulenze che in questi anni hanno aumentato gli sprechi e le spese e che vanno eliminati a favore di una valorizzazione dei lavoratori pubblici per troppo tempo mortificati professionalmente ed economicamente».