25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Crisi mercati finanziari

Crisi mutui: «I fondi non bastano, occorrono regole nuove»

Paolo Landi, Adiconsum: «I fondi di garanzia possono tamponare l’effetto “domino”, ma per uscire dalla crisi ed evitare che si ripeta occorrono regole nuove affinché la finanza ritorni ad essere funzionale allo sviluppo»

I banchieri si ostinano ad affermare che questa crisi non era prevedibile. Questo non è altro che un alibi. Noi stessi, come Adiconsum, avevamo denunciato tale rischio in vari consessi economici.
Quando un sistema crea prodotti e strumenti funzionali alla speculazione e non allo sviluppo, veicolandoli con il sistema delle c.d. catene di S. Antonio, avvalorati da società di rating, era evidente che prima o poi tutto ciò sarebbe arrivato al capolinea.

Non è casuale che le c.d. vendite piramidali siano fuorilegge.

Anche le banche centrali e gli organismi internazionali a loro volta non hanno contrastato queste speculazioni e non c’è dubbio che è alla mancata vigilanza delle banche centrali che va imputata questa grave crisi.

Quali le regole su cui aprire un dibattito?
1. Liquidazione delle società di rating che hanno coperto e avallato questa montagna di prodotti spazzatura. Occorre ricondurre le società di rating sotto il diretto controllo delle banche centrali, evitando palesi conflitti di interesse.
2. Rigide regole di contrasto alla finanza speculativa per evitare gli eccessi avvenuti in questi ultimi anni dalle Autorità monetarie (ad es. norme per contrastare gli acquisti allo scoperto, come deciso in questi giorni da alcuni Stati).
3. Divieto alla creazione di prodotti sulla base del principio della catena di S. Antonio. Una direttiva europea già oggi le vieta. Inoltre istituire sanzioni anche a quegli operatori che non hanno rispettato le normative in materia.
4. Azione collettiva per una migliore tutela dei consumatori e quale deterrente contro le pratiche commerciali scorrette.
5. Sequestro ai manager responsabili di questo dissesto dei rilevanti benefits acquisiti in questi ultimi anni (stock options) e interdizione dagli incarichi nel settore finanziario.

Negli incontri che le associazioni consumatori hanno avuto con i presidenti dell’Ania e dell’Abi abbiamo chiesto che banche e compagnie di assicurazione si facciano carico di eventuali danni nei confronti dei risparmiatori.

Ai risparmiatori che hanno investito i propri risparmi consigliamo di recarsi presso la propria banca e di verificare direttamente le conseguenze che ha subito il proprio portafoglio, attraverso il controllo della nota informativa e degli eventuali acquisti a rischio non precedentemente concordati.