Cgil: «Istituzioni orientino processi aggregazione imprese pubbliche»
«Favorire, oltre la crescita dimensionale, la realizzazione di compiuti cicli integrati, la crescita della qualità dei servizi, la sostenibilità ambientale e gli investimenti»
Nei processi di aggregazione di imprese fornitrici di servizi pubblici locali, il dipartimento Reti e Terziario della Cgil Nazionale ribadisce i criteri fondamentali che devono qualificare tali processi in corso in corso in diverse regioni come Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana, ed in particolare per l’aggregazione tra Hera, Enia ed Iride. «In primo luogo - si legge in una nota - devono essere privilegiate quelle aggregazioni che si caratterizzano per nuovi piani industriali, che favoriscono, oltre la crescita dimensionale, la realizzazione di compiuti cicli integrati, la crescita della qualità dei servizi, la sostenibilità ambientale e gli investimenti».
In secondo luogo, continua, «le imprese devono mantenere uno strutturato rapporto con il territorio, per poter rispondere ai bisogni delle comunità locali, per elevarne la competitività e per consentire un diretto e partecipato controllo sia sull’efficacia che sull’efficienza dei servizi offerti». In terzo luogo, «le imprese devono mantenere sia a livello aggregato, che nelle opportune articolazioni societarie, la proprietà a maggioranza pubblica, senza scendere al di sotto del 51% delle azioni».
In considerazione dell’importanza dei servizi pubblici locali per la qualità della vita ed il benessere dei cittadini, «la Cgil - conclude la nota del dipartimento Reti e Terziario - sollecita le diverse istituzioni titolate ad orientare e determinare i processi di aggregazione delle imprese pubbliche, a ritenere prioritari e nettamente prevalenti i criteri indicati e si dichiara disponibile ad ogni sede di confronto utile a promuovere la crescita delle imprese».
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