18 aprile 2024
Aggiornato 11:00

Vitigni autoctoni. E' il momento di controllarli

In Italia i vitigni autoctoni sono in numero di 350, il più alto nel mondo

E' il momento di controllare i vitigni autoctoni. Perché mai? Perché in questo periodo, con frutti e foglie, è possibile individuarli con facilità, anche con una semplice ispezione visiva, contrariamente al periodo di latenza durante il quale occorre un controllo più dettagliato. Il motivo della richiesta, che facciamo al ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia, è dovuto agli scandali del settore che, ogni tanto, assurgono agli onori della cronaca: far passare come vitigno autoctono e quindi vino, con i relativi prezzi, un vitigno internazionale (Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Sauvignon Blanc, Pinot Noir ecc.). In Italia i vitigni autoctoni sono in numero di 350, il più alto nel mondo.

Occorre valorizzare questo patrimonio ineguagliabile ma, soprattutto, occorre evitare le solite fregature dei soliti furbi che realizzano contraffazioni vendendo, a caro prezzo, un vino «globalizzato» come autoctono. Vorremmo saper e dal ministro Zaia se tali ispezioni siano state fatte nel passato, quali siano statti i risultati e se intende procedere a salvaguardia della nostra produzione di qualità e dei consumatori.

Una interrogazione in tal senso è stata annunciata dalla senatrice Donatella Poretti.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc