28 agosto 2025
Aggiornato 04:30
Il Ministro Scajola e il Garante segnalano all’Antitrust ipotesi di intese locali tra panificatori

Il grano scende ma il pane no

E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle segnalazioni inviate all’Antitrust dal Ministro Scajola

Il rischio è che anche per effetto dei cartelli mentre dall'inizio dell'anno le quotazioni del grano sono crollate di un terzo i prezzi di pane e pasta non accennano a diminuire, con una divaricazione degli andamenti divenuta insostenibile. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle segnalazioni inviate all’Antitrust dal Ministro Scajola sul prezzo del pane in alcuni comuni del mezzogiorno.

Caduto l'alibi che per mesi ha giustificato i rincari, i prezzi non accennano a diminuire e hanno raggiunto valori medi di 2,80 euro al chilo per il pane e di 1,5 euro al chilo per la pasta, secondo il servizio Sms consumatori del Ministero delle Politiche Agricole. Nonostante il fatto che - sottolinea la Coldiretti - il grano duro (per la pasta) è oggi quotato attorno ai 30 euro al quintale con un calo del 40 per cento rispetto all'inizio dell'anno mentre il grano tenero (per il pane) oscilla attorno ai 20 euro al quintale con una riduzione del 35 per cento.

La forte oscillazione del prezzo del grano oltre a non avere alcun effetto sui prezzi al consumo di pane e pasta sta mettendo in difficoltà - conclude la Coldiretti - gli agricoltori italiani e il futuro delle coltivazioni Made in Italy con l’aumento della dipendenza dall’estero.