7 settembre 2025
Aggiornato 00:00
Gli aumenti dei prezzi nei prodotti alimentari costeranno caro alle famiglie italiane

Prezzi: con gli aumenti a tavola bruciati 8 miliardi

E’ quanto emerge da una elaborazione della Coldiretti sul base del rapporto Ref per Ancc- Coop

Gli aumenti dei prezzi nei prodotti alimentari costeranno alle famiglie italiane complessivamente nel 2008 un cifra aggiuntiva di 8 miliardi di euro in più rispetto agli importi spesi lo scorso anno. E’ quanto emerge da una elaborazione della Coldiretti sul base del rapporto Ref per Ancc- Coop dalla quale si evidenzia che la maggiore incidenza è dovuta nell’ordine ai rincari per pane e cereali, latte, formaggi e uova e carne.

L’incremento medio di spesa alimentare per il 2008 è stima - riferisce la Coldiretti - in 332 euro annuali per ciascuna delle 24,3 milioni di famiglie italiane censite dall’Istat anche se i maggiori rincari si fanno sentire per le famiglie numerose con 3 o più figli che arriveranno a spendere 476 euro in più all’anno.

Tra i prodotti che pesano di più sull’incremento della spesa delle famiglie ci sono - sottolinea la Coldiretti - il pane ed i cereali per circa 140 euro, il latte ed i suoi derivati per circa 60 euro e la carne per 48 euro.

I soldi in più spesi dagli italiani finiranno per finanziare soprattutto - precisa la Coldiretti - la logistica e la distribuzione commerciale. Per ogni euro speso dai consumatori in alimenti ben 60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 all'industria alimentare e solo 17 centesimi agli agricoltori che devono affrontare i costi crescenti delle materie prime e dell’energia.

Si tratta della dimostrazione evidente dell’esistenza di distorsioni nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola in una situazione in cui - sottolinea la Coldiretti - il prezzo del grano che dall'inizio dell'anno è calato del 40 per cento mentre il latte alla stalla venduto sui 42 centesimi al litro e gli animali di allevamento sono fermi su quotazioni insostenibili per le stalle italiane

A favorire la crescita dei prezzi nell'agroalimentare - continua la Coldiretti - sono soprattutto le distorsioni e i troppi passaggi esistenti nel percorso dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale i prezzi moltiplicano e i centesimi si trasformano in euro. Il prezzo del latte moltiplica del 241 per cento nel suo percorso dalla stalla allo scaffale mentre il grano subisce aumenti del 369 per cento nel diventare pasta e addirittura del 1.325 per cento se si trasforma in pane, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati del servizio Sms consumatori del Ministero delle Politiche Agricole.

La Coldiretti sta lavorando ad una strategia per semplificare e razionalizzare la filiera per rispondere alle esigenze degli agricoltori e nell'interesse dei consumatori. «Vogliamo affrontare l'emergenza inflazione – afferma – con un piano che vede il coinvolgimento, oltre che delle imprese agricole, del sistema dei consorzi agrari (Assocap), dai quali passa oltre il 40 per cento dei mezzi tecnici, lo stoccaggio e la trasformazione dei prodotti, di CoopColdiretti (sono 1300 ad oggi le cooperative socie di Coldiretti) e del sistema dei farmers market. Per la definizione del piano – aggiunge il Presidente di Coldiretti - auspichiamo, e in tale maniera ci attiveremo, la fattiva e necessaria partecipazione del sistema della trasformazione artigianale e industriale e della piccola e grande distribuzione. Il nostro progetto, che intendiamo presentare al Governo nei prossimi mesi – conclude Marini – vuole essere l'impegno concreto di Coldiretti per il rilancio dei consumi e il contenimento dell'inflazione legata all'alimentare nel nostro Paese».