1 maggio 2024
Aggiornato 18:00
Prezzo del petrolio e dei carburanti

Benzina: incredibile lasciapassare alle speculazioni petrolifere

Federconsumatori: «È incomprensibile che nel nostro Paese si dia ai petrolieri un lasciapassare che li autorizzi a fare ciò che vogliono sui prezzi dei carburanti»

Siamo rimasti sbalorditi. È incomprensibile che nel nostro Paese si dia ai petrolieri un lasciapassare che li autorizzi a fare ciò che vogliono sui prezzi dei carburanti.
Ai primi di luglio il petrolio si trovava ai massimi, sfiorando quota 147 Dollari al barile, determinando una situazione di forte drammaticità con la benzina a 1,56- 1,57 Euro al litro. Da allora si è verificata una progressiva discesa, fino ad arrivare ad agosto a 110 – 115 Dollari al barile. A fronte di questa variazione del 21 % del costo del petrolio, il prezzo della benzina scendeva a 1,48 – 1,49, con una riduzione quindi del 6%.

«Naturalmente» tutto ciò è normalissimo e pienamente in linea.
In questi giorni, il petrolio varia da 105 a 110 Dollari al barile, con punte di avvicinamento ai 100 Dollari al barile. Non registriamo però nessuna variazione al ribasso della benzina.

Per ritrovare gli stessi valori, ribadiamo, bisogna tornare al mese di marzo – aprile, mesi in cui la benzina si attestava a 1,37 – 1,38 Euro al litro. Anche noi sappiamo, e non lo disconosciamo, che vi sia stata una variazione del rapporto Dollaro/Euro. Ma questa variazione è dell’ordine del 6%, che, tradotta sul costo industriale della benzina nei mesi di marzo – aprile, dovrebbe comportare un prezzo in più per questo carburante di 2 – 3 centesimi al litro. Quindi, a calcoli matematici precisissimi il prezzo della benzina si dovrebbe attestare attorno a 1,40 Euro al litro, a differenza di quanto oggi viene venduta sul mercato alla media di 1,48 Euro al litro (consigliamo per altro di andare in giro per l’Italia e vedere, come noi vediamo, che in molti casi i prezzi si avvicinano e a volte superano 1,50 Euro al litro).

Non ci saremmo aspettati, quindi, un semaforo verde alle speculazioni sui prezzi dei carburanti, che hanno ricadute molto negative per costi diretti ed indiretti, non solo sulle famiglie italiane, ma anche sui sistemi di impresa. Quello che chiediamo è maggiore attenzione alle esigenze dei cittadini e non a quelle dei ricchi azionisti delle società petrolifere.