28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Costo materie prime e prezzi al consumo

Prezzi: pane e pasta peggio di benzina. Grano cala del 40 %

E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che sia il grano tenero destinato principalmente alla produzione del pane che quello duro per la pasta da mesi mostrano un andamento discendente

Dall’inizio dell’anno le quotazioni del grano sono calate del 40 per cento, ma i prezzi di pane e pasta non accennano a diminuire con una divaricazione degli andamenti molto più evidente di quella della benzina nei confronti del petrolio. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che sia il grano tenero destinato principalmente alla produzione del pane che quello duro per la pasta da mesi mostrano un andamento discendente che non trova riscontro nei prezzi di vendita di pane e pasta.

Nel dettaglio - sottolinea la Coldiretti - il grano duro è oggi quotato attorno ai 30 euro al quintale con un calo del 40 per cento rispetto all’inizio dell’anno mentre il grano tenero oscilla attorno ai 20 euro al quintale con una riduzione del 35 per cento. Caduto l’alibi che per mesi ha giustificato i rincari, i prezzi non accennano a diminuire e hanno raggiunto valori medi di 2,85 euro al chilo per il pane e di 1,5 euro al chilo per la pasta, secondo il servizio Sms consumatori del Ministero delle Politiche Agricole.

Si tratta di una evidente dimostrazione che a favorire la crescita dei prezzi nell'agroalimentare - continua la Coldiretti - sono soprattutto le distorsioni e i troppi passaggi esistenti nel percorso dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale i prezzi moltiplicano e i centesimi si trasformano in euro. Il prezzo del latte moltiplica del 241 per cento nel suo percorso dalla stalla allo scaffale mentre il grano subisce aumenti del 369 per cento nel diventare pasta e addirittura del 1.325 per cento se si trasforma in pane, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati del servizio Sms consumatori del Ministero delle Politiche Agricole.

La Coldiretti sta lavorando ad una strategia per semplificare e razionalizzare la filiera per rispondere alle esigenze degli agricoltori e nell'interesse dei consumatori. «Vogliamo affrontare l'emergenza inflazione – afferma – con un piano che vede il coinvolgimento, oltre che delle imprese agricole, del sistema dei consorzi agrari (Assocap), dai quali passa oltre il 40 per cento dei mezzi tecnici, lo stoccaggio e la trasformazione dei prodotti, di CoopColdiretti (sono 1300 ad oggi le cooperative socie di Coldiretti) e del sistema dei farmers market. Per la definizione del piano – aggiunge il Presidente di Coldiretti - auspichiamo, e in tale maniera ci attiveremo, la fattiva e necessaria partecipazione del sistema della trasformazione artigianale e industriale e della piccola e grande distribuzione. Il nostro progetto, che intendiamo presentare al Governo nei prossimi mesi – conclude Marini – vuole essere l'impegno concreto di Coldiretti per il rilancio dei consumi e il contenimento dell'inflazione legata all'alimentare nel nostro Paese».