29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
La Cia commenta i dati Istat sul commercio al dettaglio e i consumi

Consumi: fermi gli acquisti e agricoltura paralizzata

«E’ giunto il momento assumere decisioni forti in grado di ridare competitività al sistema Paese che rischia un pericoloso stato di recessione»

I dati odierni sulle vendite al dettaglio e sui prezzi al consumo provvisori di agosto, notoriamente mese poco inflattivo, confermano che il Paese è fermo e con esso l’agricoltura.
E’ questo il commento della Cia-Confederazione italiana agricoltori ai dati resi noti oggi dall’Istat sui prezzi al dettaglio e al consumo.

Consumi in calo -evidenzia la Cia- inflazione a livelli alti come non si conosceva da anni, costi di produzione in aumento per effetto del caro petrolio pongono le imprese agricole in difficoltà a fronte di un’impennata dei prezzi al consumo dei prodotti agricoli che non trova giustificazione.
Se non si imprimerà -sostiene la Cia- una decisa svolta di politica agricola e di politica economica a favore delle imprese per la riduzione dei costi di produzione, l’autunno che ci attende potrebbe rilevarsi drammatico per l’economia, i consumatori e le imprese.

Purtroppo -sottolinea la Cia- le recenti misure decise dal Governo non hanno prodotti risultati concreti sull’economia e i tagli previsti preoccupano fortemente sulla futura incisività delle politiche economiche.
E’ giunto il momento -conclude la Cia- di assumere decisioni forti in grado di ridare competitività al sistema Paese che rischia un pericoloso stato di recessione.