27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
«Fantomatica ricetta per l’economia studiata dalla presidente Bresso»

Caro prezzi, Burzi: «La ricetta della Bresso non parte dagli ingredienti giusti»

«La Giunta, infatti, parte dal presupposto che l’economia si rilanci, aiutando le fasce deboli. Questo è del tutto sbagliato, in questo modo, anzi si compie puro assistenzialismo»

Il ritorno dalle vacanze, come ogni anno, ispira la fantasia dei politici. Ecco, quindi, spuntare l’annuncio di una fantomatica ricetta per l’economia studiata dalla presidente Bresso e dal neo assessore al Commercio Luigi Ricca con lo scopo di aiutare le fasce più deboli della popolazione contro i caro-prezzi.

Poco o per nulla convinto circa la bontà di questa proposta il capogruppo di Forza Italia, Angelo Burzi. «La ricetta presentata dalla presidente Bresso – sostiene l’esponente azzurro – si fonda su alcuni assunti sbagliati. La Giunta, infatti, parte dal presupposto che l’economia si rilanci, aiutando le fasce deboli. Questo è del tutto sbagliato, in questo modo, anzi si compie puro assistenzialismo. Perché l’economia non basa le sue fortune sui consumi delle famiglie al limite o al di sotto della soglia della povertà, ma invece fonda la propria forza nell’esistenza di un ceto medio solido, o per lo meno, che goda di una percezione della ricchezza soddisfacente».

E proprio su quest’ultimo punto il rappresentante di Forza Italia lancia l’allarme. «La questione principale – afferma Burzi – è che con l’entrata in vigore dell’euro ci siamo trovati di fronte a due fenomeni strettamente legati l’uno all’altro: da un lato un rincaro dei prezzi continuo, dall’altro un progressivo impoverimento dell’intera popolazione piemontese. Criticità che hanno acuito la forbice tra ricchi e poveri e, di fatto, progressivamente hanno eroso la fascia del ceto medio. Proprio da qui, nasce l’errore della Bresso; cioè il non riconoscere che non esiste solo chi non arriva alla fine del mese, ma che è presente anche una vasta fascia di popolazione in netta sofferenza e sul quale, fino a qualche anno fa, si sorreggeva l’economia. Una fascia che ha subito una drastica penalizzazione nella propria capacità di risparmio e che ha quasi azzerato i propri consumi».

E su questo punto nasce la differenza nella ricetta prospettata dagli azzurri di Palazzo Lascaris. «E’ allarmante – continua Burzi – che nessuno si stia preoccupando di ridisegnare quella curva dei redditi che da sempre serve per definire il confine tra ceti deboli, piccola/media borghesia e fasce di abbienti. E’ un dovere morale aiutare i ceti più poveri, ma in questo caso devono subentrare le politiche sociali. Se invece Bresso vuole parlare seriamente di un rilancio dell’economia, deve preoccuparsi di una politica volta a ridare potere d’acquisto anche alla piccola e media borghesia, fornendole quella sorta di ossigeno economico necessario perché riprenda a consumare».

Forza Italia boccia quanto finora fatto dalla Giunta Bresso in materia prezzi. E, infatti, i provvedimenti messi in campo a suo tempo dall’Assessore Taricco stentano a dare risultati concreti se oggi si deve provvedere ad una «campagna d’autunno» contro il rincaro dei prezzi. «Il fatto che la Bresso - chiosa Burzi – abbia definito campagna d’autunno una simile ricetta economica lascia già presagire molto, cioè quello di lanciare la volata al Pd per la campagna elettorale. Infatti non mi pare che la natura dei suoi interventi superino i confini del mero e demagogico annuncio elettorale. D’altra parte è dall’inizio di quest’anno che l’assessorato all’Agricoltura piemontese lancia annunci circa la riduzione dei passaggi della filiera. Eppure non abbiamo ancora registrato risultati. Con la finanziaria del 2008, si era annunciato la predisposizione di finanziamenti per la creazione di mercati comunali/rionali gestiti direttamente dai coltivatori diretti: ad oggi non se ne hanno notizia. Si era anche parlato di finanziamenti per la meccanizzazione agricola: pure in questo campo i risultati per calmierare i prezzi non hanno fatto registrare alcun miglioramento. Anzi il Piemonte è tra le Regioni con i prezzi più alti d’Italia».

Forza Italia lancia quindi le sue proposte per l’economia piemontese. «E’ indispensabile – afferma Burzi – un confronto serio con le associazioni dei consumatori, confronto che ci aiuti a lavorare sinergicamente per difendere il potere d’acquisto dei cittadini. Esistono già in moltissime province comitati di controllo dei prezzi ma, fino ad ora, dove sono i report di queste istituzioni circa i tanto denunciati rincari? O non fanno bene il loro lavoro o non hanno poteri cogenti sufficienti per poter incidere sulla politica dei prezzi. Inoltre a ottobre lanceremo la nostra contro proposta per rilanciare l’economia piemontese, e non per limitarsi a farla sopravvivere come vorrebbero altri».