Oltre quota 7.000 le imprese femminili a Piacenza
Nel giro di un anno – da giugno 2007 a giugno 2008 – la loro variazione è stata dell’1,3%, pari a 102 unità
Hanno varcato le 7.000 unità le imprese femminili operanti a Piacenza. Nel giro di un anno – da giugno 2007 a giugno 2008 – la loro variazione è stata dell’1,3%, pari a 102 unità. Le 7.049 imprese femminili rappresentano il 21,9% della popolazione imprenditoriale piacentina. La media regionale è assestata sul 20,1% mentre quella nazionale sul 23,4%.
Incrementi nella numerosità di questo stock si sono registrati in tutte le province confinanti ad eccezione di Cremona che ha visto una piccola contrazione di queste realtà (-0,4% la variazione tendenziale annua).
Nel corso del primo semestre del 2008 il saldo tra imprese iscritte e cessate è ammontato –a Piacenza- a 41 unità. Il tasso di natalità semestrale è stato del 4,3% mentre quello di mortalità del 3,7%. In tutte le province lombarde limitrofe le cessazioni hanno invece sopravanzato le iscrizioni.
Le donne hanno avviato attività principalmente in 6 settori, nell’ordine: Commercio (71 iscrizioni), Agricoltura (55), Servizi avanzati (34), Alberghi e ristoranti (29), Altri servizi pubblici (20), Manifattura (16).
Il 66,2% delle imprese femminili piacentine ha la forma giuridica della ditta individuale, il 20% quella della società di persone e l’11,7% quella della società di capitale. Dal confronto con la situazione organizzativa media regionale e nazionale emerge una maggiore semplicità giuridica delle ditte di Piacenza. Nel quadro nazionale e regionale, infatti, le imprese individuali sono il 61% circa mentre le forme societarie superano complessivamente il 36,5% del totale.
I comuni nei quali la concentrazione di imprese femminili è più marcata sono quelli di Ponte dell’Olio e Travo (27,2% del totale), seguiti da quelli di Lugagnano (25,8%) e Corte Brugnatella (25,2%). Dal lato opposto della graduatoria invecesi trovano Zerba (7,7%), Besenzone (13,6%), Pecorara (14,6%) e Ottone (17,4%).
A Ponte dell’Olio sono agricoltura e commercio ad avere la maggiore incidenza di imprese femminili mentre per Travo, Lugagnano e Corte Brugnatella è l’agricoltura che raccoglie il maggior numero di imprese femminili. A Travo, ad esempio, 8 imprese femminili su 10 sono nel settore primario.
Nel comune capoluogo, che ha una presenza femminile in linea con la media provinciale, la ripartizione delle imprese è più diversificata ed il terziario è l’ambito che raccoglie la maggiore concentrazione.
Le donne titolari di carica sono 13.872, il 27% del totale dei titolari registrati in camera di commercio. Se si osserva l’archivio delle cariche assegnate (con l’avvertenza di considerare che una persona può avere anche più cariche), si nota che il 50% abbondante è in capo a donne di età compresa tra i 30 ed i 49 anni. Un altro 35% delle cariche è assegnato invece a donne tra i 50 ed i 69 anni.
E’ il settore agricolo quello nel quale l’età media delle imprenditrici risulta più avanzata. Su 1.434 ditte individuali attive nel comparto primario, più di 1.000 sono intestate a donne ultracinquantenni.