25 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Le turbolenze su Alitalia continuano

Alitalia, Boghetta: «Risorse pubbliche, profitti privati, e lavoratori sempre più a rischio»

Le proposte che trapelano sono le solite: una compagnia con funzioni di pattumiera ed un'altra che voli un po’ qua un po’ là

Le turbolenze su Alitalia continuano. La presentazione del piano di salvataggio promesso da Berlusconi viene rinviata di settimana in settimana: i lavoratori da espellere pure. Erano quattromila ai tempi di Air France, poi cinquemila ed ora settemila. Le proposte che trapelano sono le solite: una compagnia con funzioni di pattumiera ed un'altra che voli un po’ qua un po’ là.

Passera, che sta elaborando il piano di risanamento, sembra abbia riferito che è necessario avere la copertura del mercato nazionale di almeno il 65%, cosa che andiamo dicendo da tempo, ma non si comprende come questo possa avvenire visto che Air One, il mitico privato, è in forti difficoltà. Scalfari su Repubblica va alla ricerca dei colpevoli: i governi Berlusconi e Prodi, giustamente. E poi di nuovo Berlusconi per aver fatto fallire l’accordo con Air France. Ma aggiungerei ancora Prodi perché è stato anche l’atteggiamento remissivo del suo governo a far fallire il progetto. Colpevoli anche i sindacati. Certo per essersi occupati di libanizzare le tessere settore per settore, ma anche per non essere stati sufficientemente radicali nel rivendicare il rilancio della compagnia intera quando questo era ancora possibile.

Gli investitori italiani non si sbilanciano, mentre Benetton ha affermato che il suo apporto sarà quello di far funzionare l’aeroporto di Fiumicino purché non si intralcino i suoi progetti: immobiliari probabilmente. Ma è da tempo che dovrebbero rispettare la concessione. Per non parlare di autostrade: risorse pubbliche e profitti privati dunque. Come sempre, come tutti. Ormai non rimane che aspettare una proposta chiara sulla quale confrontarsi, ben sapendo che Alitalia è agli sgoccioli ed i lavoratori saranno ancor più sotto ricatto.