Condannato per la truffa ai danni di un disoccupato
Era stato convinto a entrare in società dopo avergli prospettato l'assunzione come verniciatore di moto da competizione
BIELLA - Aveva convinto un disoccupato a entrare in società con lui e il figlio, per poi sottrargli dei soldi e sparire dalla circolazione. A distanza di dieci anni dai fatti, la giustizia ha presentato il conto a Roberto Tricomi, 64 anni, residente nel Biellese, condannato a 15 mesi di reclusione e al pagamento di 600 euro di multa, mentre il figlio, 45enne, ha ottenuto il "non doversi procedere" per intervenuta prescrizione del reato a lui ascritto.
Che successe?
I fatti risalgono, appunto, al 2006. La vittima, un 39enne di Carbonia, dalla Sardegna si sposta in Piemonte, alla ricerca di un lavoro. Arrivato sul continente risponde a un annuncio e qui iniziano i suoi guai. Entra in contatto con Roberto Tricomi che gli dice di aver bisogno di un verniciatore di moto da competizione. Un posto sicuro, visto che lui da anni è ben inserito nell'ambiente. Per convincere la parte lesa, non esita a portarlo nei principali circuiti motoristici, tanto per fargli capire come lui e il figlio siano conosciuti dalle squadre. Poi, scatta la trappola. Roberto Tricomi convince la vittima a entrare in società, ad affittare un capannone e ad aprire un conto corrente, facendosi poi consegnare bancomat, carta di credito e carnet di assegni. L'attività avviata, alla fine, non decolla, però i soldi depositati sul conto spariscono, tanto che non ce ne sono nemmeno più per pagare l'affitto dell'immobile. La parte lesa cerca i soci, che non si fanno più trovare e sporge denuncia, per poi tornare in Sardegna.
Tribunale
Adesso la condanna, ridotta rispetto ai due anni chiesti dal pubblico ministero, grazie anche all'arringa del difensore degli imputati, l'avvocato Elena Cavallo. Il legale ha infatti evidenziato come la vittima, presentandosi da un commercialista quanto in banca per espletare le formalità di rito si fosse liberamente assunto delle responsabilità.