29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Politica

Il presidente provinciale Ramella: «Amazon a Biella? Eravamo obbligati a provarci»

L'amministratore commenta la notizia della scelta del colosso della vendita online di aprire a Vercelli e non sotto il Mucrone, spiegando: non ho però notizie ufficiali

BIELLA - «Ogni giorno leggo cose diverse sull'insediamento di Amazon. L'altra settimana era a Torino. Oggi è a Vercelli? Va bene, ne prendo atto... Con un pizzico di soddisfazione». Si difende attaccando, come nella sua natura passionale, il presidente provinciale Emanuele Ramella Pralungo. Che spiega: «Se davvero il Vercellese dovesse essere la zona scelta dal colosso Amazon, evidentemente, significa che nel proporci non eravamo così lontani dalla meta. Perché ricordo che io non ho mica parlato di Occhieppo Superiore... Ma del Biellese, che appunto arriva a pochi chilometri dagli snodi autostradali di Santhià, mi pare... Il che vuol dire, appunto, che anche noi potevamo in qualche modo candidarci ed offrire degli spazi allo stabilimento di Amazon».

La valutazione
«La mia dichiarazione pubblica era motivata dalla ricerca di visibilità. Amazon è un colosso - spiega Ramella -. Se avessi inviato la letterina dagli uffici provinciali chi ci avrebbe ascoltato? Così la disponibilità territoriale ad accogliere un insediamento produttivo è diventata di dominio pubblico. L'hanno fatto altri, l'abbiamo fatto noi».

Tentare non nuoce...
«Su Amazon a Vercelli io non ho notizie ufficiali - conclude il presidente -. Né ho notizie sul fatto che il Biellese sia stato scartato ed eventualmente perché. Ovviamente non me le aspetto. Le centinaia di posti di lavoro ventilati per lo stabilimento di logistica da aprire in Piemonte, facevano, e fanno, gola a tutti. Non provare a portarli a Biella sarebbe stato imperdonabile. Io ho cercato un confronto. Davo la disponibilità. Poi di fronte alle richieste eventuali, avremmo ragionato tutti insieme su cosa poteva dare il territorio come controparte per la creazione di così tanti posti di lavoro. E' andata male? Davvero? Peccato. La Provincia di Biella però ci ha provato».