28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
L'inchiesta

Caso Seab, la «verità» di Belletti e i silenzi della politica Biellese

Conferenza stampa domani mattina per l'amministratore delegato sotto inchiesta per abuso di ufficio e molestie sessuali.

BIELLA - Domani mattina sarà il giorno della «verità» di Silvio Belletti, ad di Seab sotto inchiesta (le contestazioni). L'uomo di punta dell'azienda che smaltisce i rifiuti per la maggior parte dei comuni biellesi, infatti, ha indetto una conferenza stampa nella quale vuole ribattere alle accuse a lui mosse dalla magistratura (invitati personalmente diversi giornalisti, ma non tutti...). Accuse pesantissime che vanno dall'abuso di ufficio alle molestie sessuali, passando per la tentata violenza privata. Un caso che è diventato un terremoto politico, o quasi. Nel senso che la vicenda oltre che giudiziaria e personale è, o meglio dovrebbe essere, politica e territoriale. Invece sindaci, amministratori e leader politici del Biellese paiono intimoriti e comunque stranamente silenti (viste le polemiche generali su tutto e tutti). Perché?

Il punto
Il segreto, di Pulcinella, potrebbe ruotare intorno alla figura di Belletti. Belletti ha infatti una biografia politica che nasce tutta a sinistra (Pci, Rifondazione e poi Comunisti italiani). Da consigliere provinciale di minoranza, però, divenne numero uno di Seab di fatto su indicazione del centrodestra territoriale, con poi conferma dei sindaci nell'assemblea dell'ente, durante la giunta Simonetti (Lega Nord) con Fava big di Forza Italia. Un fatto che creò una crepa insanabile con il Partito democratico ed i suoi alleati, che da tempo non vedono l'ora di scaricarlo dalla municipalizzata dei rifiuti. Il caso giudiziario insomma pare spiazzare tutti, sindaci e capi partito. Non a caso le informazioni giudiziarie paiono note a tutti, ma pochissimi rilasciano dichiarazioni ufficiali (per altro tiepide). Non certo per paura, quanto per il fatto che la carriera di Belletti e le relative nomine nascono dalla politica, che non ha nessuna voglia di assumersi ora la responsabilità di accuse che sono (giuridicamente) personali ma di cui i partiti che governano o hanno governato non possono non tenere conto e dare delle risposte agli elettori/cittadini. A nostro avviso, uno spettacolo che fa poco onore alla presunta classe dirigente di questo territorio.