8 maggio 2024
Aggiornato 01:00
Caritas Biella

«Nessuno resti indietro da solo»

Don Giovanni Perini, presidente della Caritas Biella, così commenta la morte di Felice Bini, 40 anni, deceduto all'ospedale di Ponderano domenica scorsa per complicazioni di salute al suo fisico debilitato da un'esistenza da tempo molto difficile.

BIELLA - «Ci sono persone che non vogliono essere aiutate, che non vogliono cambiare stile di vita, che non accettano nessun tipo di aiuto nonostante la possibilità di condurre un'esistenza migliore sia a portata di mano. E penso ad un tetto sopra la testa per dormire e un piatto caldo per mangiare». Don Giovanni Perini, presidente della Caritas Biella, così commenta la morte di Felice Bini, 40 anni, deceduto all'ospedale di Ponderano domenica scorsa per complicazioni di salute al suo fisico debilitato da un'esistenza da tempo molto difficile.

«Sono stato via dalla città qualche giorno e non ho letto i giornali locali - spiega ancora il sacerdote -. Non sono sicuro di conoscere questa persona. Ma il mio discorso vale in generale. E' un'amara constatazione però è inutile illudersi, anche per chi lavora nel sociale e mette il proprio tempo a disposizione del prossimo... Biella e il Biellese sono ancora realtà in grado, nonostante la forte crisi economica, di fornire piccoli aiuti a chi ne ha bisogno. Parlo di aiuti a livello di prime necessità. Purtroppo però c'è chi non li accetta. Chi si intestardisce nel condurre una vita isolata e chiusa in se stessa. Chi rifiuta l'assistenza e i tentativi d'intervento. In questa categoria di persone, certamente, ci sono diversi uomini e donne che vivono abitualmente ai margini, magari stazionando tutto il giorno nell'area dei giardini Zumaglini». E Bini era una di queste persone, di conseguenza nota a tanti residenti del centro Biella, che lo potevano vedere sostare nei pressi del centro commerciale «Esselunga» insieme ad altre persone, tra bottiglie di alcolici e lunghe soste sulle panchine. Lì dove qualche giorno fa s'è consumata una rissa tra persone appunto senza fissa dimora, per un presunto furto, che s'è concluso con una rissa, l'intervento della forza pubblica e una serie di denunce penali per persone già note per fatti analoghi.

I funerali dell'uomo si sono svolti martedì a Migliano, nella chiesa parrocchiale. «Questo ragionamento non ci deve assolvere né impedirci di interrogarci sulle cause di tanta ostinazione da parte di alcune persone – aggiunge don Perini -. Perché non si nasce così, ma lo si diventa. E lo si diventa dopo anni di sfiducia, di appelli d'aiuto non raccolti, di problemi affrontati in solitudine. Quindi ritorno al discorso originario: noi biellesi dobbiamo interrogarci su quanto facciamo e possiamo fare, affinché nessuno resti indietro».