Napolitano: «Spread allarmante, in manovra misure più efficaci»
Il Presidente della Repubblica: «Rafforzare il decreto». Berlusconi: «Il tonfo della Borsa non è colpa della manovra»
ROMA - «Nessuno può sottovalutare il segnale allarmante rappresentato dall'odierna impennata del differenziale tra le quotazioni dei titoli del debito pubblico italiano e quelli tedeschi. E' un segnale di persistente difficoltà a recuperare fiducia come è indispensabile e urgente». Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una nota.
«Si è ancora in tempo - aggiunge il capo dello Stato - per introdurre in Senato nella legge di conversione del decreto del 13 agosto misure capaci di rafforzarne l'efficacia e la credibilità. Faccio appello a tutte le parti politiche perché sforzi rivolti a questo fine non vengano bloccati da incomprensioni e da pregiudiziali insostenibili».
Berlusconi: «Il tonfo della Borsa non è colpa della manovra» - L'autodifesa di Silvio Berlusconi è convinta, ribadita ai vari interlocutori della giornata: il crollo della Borsa di oggi non ha nulla a che vedere con la manovra, ha coinvolto tutte le piazze europee, è causato dalla messa sotto accusa delle principali banche europee da parte delle autorità Usa. Ragion per cui la manovra non sarà modificata, anzi si premerà sull'acceleratore per arrivare al primo ok da parte del Senato già mercoledì sera in modo da 'offrire' al board della Bce un segnale forte della determinazione italiana a proseguire sulla strada del risanamento.
Un'accelerazione che risponde anche al pressing di Giorgio Napolitano, preoccupato per le possibili decisioni di Francoforte sull'acquisto dei titoli italiani, che oggi hanno visto ulteriormente allargarsi lo spread con i bund tedeschi. Un giro di telefonate del Colle avrebbe indotto anche il Pd ad assicurare la «responsabilità» dei suoi gruppi parlamentari. Anche per questo l'orientamento del governo resta quello di evitare la fiducia: un modo anche - viene però fatto notare in ambienti di maggioranza - per evitare 'problemi' interni.
Casini: «Aderiamo al monito di Napolitano» - «Il Capo dello Stato ha rivolto, pochi minuti fa, un preciso monito alle forze politiche. Dalla mia città, Bologna, rispondo che noi aderiamo pienamente al suo appello ed invitiamo il Governo ad assumere iniziative necessarie per rendere credibile questa manovra». Lo ha dichiarato a Bologna il leader dell'UDC, Pier Ferdinando Casini, parlando dal palco alla festa del PSI di Nencini.
«Noi non lo condividiamo - ha aggiunto - ma questo provvedimento ha bisogno di essere almeno accettabile economicamente. Ci viene chiesta maggiore responsabilità e noi, nel nostro ruolo di opposizione, abbiamo intenzione di manifestarla, pur restando contrari a questa manovra, perché non possiamo illuderci di evitare facilmente lo spettro della Grecia».
Di Pietro: «Ora Napolitano sciolga le Camere» - «Anche il presidente della Repubblica ha detto che questa manovra non va bene, quindi ora Napolitano tragga le sue conseguenze e sciolga questo Parlamento». Lo ha detto il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, a margine del corteo della Cgil, oggi a Roma.
Bocchino: «Si impone un Esecutivo di salvezza nazionale» - «Berlusconi e la maggioranza appaiono sempre più inconsapevoli del momento drammatico che sta vivendo l'Italia, ormai sull'orlo del precipizio economico e sociale. Il tutto avviene con un governo confuso e non più credibile a livello nazionale e internazionale, con l'Europa pronta a mollare la tutela che ci aveva garantito a condizioni severe e il presidente della Repubblica Napolitano costretto, suo malgrado, a una supplenza politico-governativa». Lo ha detto il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, al suo arrivo alla Festa Tricolore di Futuro e Libertà a Mirabello.
«I fatti parlano chiaro e da una parte i dati della Borsa e dello spread dei nostri titoli di Stato, dall'altra la minaccia della Bce di non comprare più i nostri Btp e l'invito del Quirinale a cambiare radicalmente la manovra dimostrano che è giunto il momento di dar vita a un esecutivo di salvezza nazionale, su base politica ma con una forte caratterizzazione tecnico-economica capace di rassicurare i mercati e l'Europa», aggiunge.
«Quanto alla manovra, Fli ritiene che vada approvata al più presto, con senso di responsabilità da parte delle opposizioni, che pur non condividendola hanno il dovere di lasciare che la maggioranza si assuma le sue responsabilità in tempi brevi. Certo è che l'attuale stesura è già stata vanificata dai mercati e che senza interventi strutturali tra qualche settimana servirà un terzo provvedimento 'lacrime e sangue'», continua il vicepresidente di Fli.
«L'alternativa per il governo è affidarsi a Mario Baldassarri e alle proposte di Fli e del Terzo Polo, tagliando draconianamente la spesa pubblica improduttiva, riformando le pensioni per investire sul lavoro giovanile e femminile, sostenendo imprese e famiglie e tagliando i costi della politica cominciando dall'abolizione immediata delle province. Se il governo continuerà con la sua sindrome di autosufficienza ballando sul Titanic che affonda porterà l'Italia al fallimento», conclude Bocchino.
Camusso: «Bene Napolitano, servono misure più efficaci» - «Credo che sia vero che servono misure più efficaci, ma bisogna indicare quali e noi le indichiamo».
Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, commenta le parole del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Durante il corteo della Cgil, il numero uno del sindacato, commentando il richiamo di ieri del presidente della Repubblica sulla manovra, ha poi indicato le misure da adottare: «Tassazione sulle grandi ricchezze, tassazione sui grandi immobili e lo spostamento del peso verso chi ha pagato molto meno di quel che ha o che non ha mai pagato».