Nave sudcoreana affondata, è ancora un giallo
Non confermato dal governo di Seoul il coinvolgimento della Corea del Nord
SEOUL - Sarebbero 46 i marinai dati per dispersi nell'affondamento di un'unità sudcoreana con 104 effettivi a bordo, colata a picco nei pressi dell'isola di Baengnyeong, controllata da Seoul ma non lontana dal confine marittimo con la rivale Corea del Nord, nel Mar Giallo: lo ha reso noto il Ministero della Difesa di Seoul, che non ha chiarito le cause del disastro. Non pare certo un coinvolgimento della Corea del Nord.
La guardia costiera e aeroplani militari continuano a pattugliare le acque dove il Cheonan è affondato. Secondo l'esercito, un'esplosione ha sventrato la fiancata della nave bloccando i motori; ci ha messo tre ore ad affondare.
«Le operazioni di soccorso sono ancora in corso», ha spiegato un portavoce dello stato maggiore, sottolineando come al momento non vi sia alcuna prova di un coinvolgimento nordcoreano nell'affondamento dell'unità, di 1.200 tonnellate di stazza.
L'agenzia di stampa sudccoreana Yonhap - che ha parlato di vittime accertate tra l'equipaggio - ha reso noto che il presidente Lee Myung-bak ha convocato una riunione di emergenza dei Ministri il cui portafoglio riguarda la sicurezza. Sempre secondo l'agenzia poco dopo l'affondamento un'unità sudcoreana avrebbe aperto il fuoco su una nave non identificata proveniente dalle acque nordcoreane: lo stato maggiore di Seoul ha ammesso di aver ordinato di sparare contro un bersaglio radar, spiegando però che si sarebbe potuto trattare di uno stormo di uccelli.
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