28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
World Economic Outlook

Fmi: da crisi bancarie impatti durevoli su economie

Ma risposte «forti» politica possono mitigare perdite

NEW YORK - Le crisi bancarie internazionali producono effetti a lungo termine sull'economia che richiedono tempo per essere riassorbiti, ma che possono essere mitigati da risposte «forti» sul piano delle politiche. A fare il punto con un ampia indagine storica, sulle conseguenze non passeggere delle crisi è il Fondo Monetario Internazionale che, in uno dei capitoli analitici del World Economic Outlook, ha analizzato gli effetti negli ultimi quarant'anni delle dinamiche di 88 crisi bancarie cercando di spiegare le modificazioni a medio lungo termine delle economie.

Per un paese «medio» - non importa se avanzato o in via di sviluppo - la perdita di prodotto sette anni dopo una crisi è ancora pari al 10% rispetti ai livelli precedenti ogni crisi anche se - avvertono gli economisti di Washington - tra i singoli Paesi esistono ampie variazioni.

«La buona notizia - si legge nell'Outlook - è che, in media, le crisi bancarie non sembrano ridurre permanentemente il prodotto a medio termine anche se la variazione tra diversi Paesi è nuovamente sostanziale».

A deprimere il sentiero del prodotto dopo le crisi sono, in misura proporzionalmente uguale, almeno tre elementi: il tasso di occupazione, il rapporto capitale/lavoro e la produttività. «Nel breve periodo la perdita di prodotto è principalmente legata alla produttività totale dei fattori, ma tale fattore recupera a un livello pre-crisi nel medio termine. Al contrario, il capitale e l'occupazione soffrono perdite durevoli rispetto alla tendenza di fondo. E questo perchè le crisi tendono a deprimere gli investimenti e l'offerta di credito».

Ma, avvertono gli economisti del Fondo, una perdita di prodotto dopo le crisi nel medio termine «non è inevitabile. Alcuni Paesi riescono a evitarle, e a superare i livelli pre-crisi. Anche se le dinamiche successive alle crisi risultano difficili da prevedere, le evidenze suggerisconoche le economie che applicano stimoli macroeconomici a breve distanza rispetto alla crisi tendono a registrare perdite di prodotto a medio termine inferiori. E ci sono anche alcune evidenze che gli sforzi di riforme strutturali sono associati con migliori risultati di medio termine anche se certamente non c'è una soluzione uguale per tutti».