29 aprile 2024
Aggiornato 23:00
La Gelmini di nuovo nel fuoco delle polemiche

Gelmini: «Fuori i prof. politici». E scoppia la polemica

Sul web minacce al suo consigliere. Il Pdl: «Allarme terrorismo»

ROMA - Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini di nuovo nel fuoco delle polemiche: nel giorno della riapertura ufficiale delle scuole attacca chi alimenta le contestazioni: «Criticare è legittimo ma comportarsi così significa far politica a scuola e questo non è corretto. Se un insegnante vuol far politica deve uscire dalla scuola e farsi eleggere», dice guadagnandosi le rampogne delle opposizioni. Mentre precari e movimenti tornano a manifestare contro il Governo, il Pdl evoca lo spettro del terrorismo: in un forum su Internet è apparso un accostamento fra un consigliere della Gelmini e il giuslavorista, Marco Biagi, assassinato dalle Br.

Critico il pedagogista Benedetto Vertecchi, docente dell'Università Roma Tre e storico della scuola, sull'altolà ai docenti 'politicizzati'. «Non capisco bene - dice - cosa intenda il ministro». L'educazione «è anche un'attività che ha una connotazione politica» e del resto «sia prima del fascismo sia dopo il fascismo la scuola ha espresso in larga parte orientamenti critici nei confronti dei governi in carica».

Dura la reazione alle parole del ministro di Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in commissione Istruzione alla Camera: «Il messaggio è chiaro - afferma - ed è identico a quello che compariva nei locali pubblici durante il Ventennio fascista, quando gli esercenti erano obbligati ad attaccare un cartello con scritto 'Qui non si fa politica'». Dello stesso tenore il commento di Rosy Bindi: «Le scuole italiane non sono caserme come al tempo del fascismo e il ministro non può minacciare nessuno». L'Idv con Silvana Mura accusa la titolare dell'Istruzione di «demonizzare ogni forma di dissenso». Per il leader del Prc Paolo Ferrero il ministro chiede «un 'giuramento' di fede e sottomissione politica come quello che il regime fascista impose ai professori universitari».

Con il ministro si schiera la Lega nord: «La scuola - chiede la senatrice Irene Aderenti - non diventi il campo di battaglia della politica e ha fatto bene a ribadirlo. Del resto lo stesso ministro lo aveva già indicato l'anno scorso, quando in commissione al Senato, aveva esplicitato la sua linea d'azione sulla scuola, scevra da qualsivoglia influenza partitica e politica».

Dal Governo e dal Pdl, invece, viene lanciato un altro allarme: in un forum su Internet è apparso un messaggio contro lo studioso Giorgio Israel, che ha collaborato con il ministro Gelmini. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi denuncia in particolare il paragone, contenuto nel messaggio, tra la riforma della scuola e la legge Biagi «in quanto tutti fonte di precarizzazione». Un paragone «che contiene «una sorta di implicita minaccia». Sacconi mette in guardia i contestatori della riforma: «Le parole sono pietre e possono ancora una volta determinare il clima nel quale qualcuno può rinnovare la follia del lungo terrorismo ideologico italiano».

Denuncia condivisa dal capogruppo alla Camera del Pdl Fabrizio Cicchitto, che esprime solidarietà al ministro e al professor Israel per il «farneticante messaggio», e da Gaetano Qugliariello, vicepresidente dei senatori del Pdl, che parla di «fatto gravissimo». Solidarietà anche dal ministro Gelmini, che commenta: «E' inaccettabile che una persona che ha contribuito con il suo impegno e con la sua onestà intellettuale alla riforma della formazione iniziale degli insegnanti debba temere ora per la sua incolumità».