12 ottobre 2024
Aggiornato 12:00
L'iniziativa

Un'ora di salario per la montagna: ecco come sono stati spesi i 66.428 euro raccolti

La soddisfazione di Cgil, Cisl e Uil di Udine: «Una grande prova di generosità e impegno da parte di lavoratori e imprese»

UDINE - Un anno dopo la tempesta Vaia, Cgil-Cisl-Uil e Confindustria della provincia di Udine hanno deciso la destinazione del fondo paritetico 'Solidarietà Montagna', costituito nel novembre 2018 per raccogliere risorse da destinare alle comunità della Carnia e della montagna friulana, pesantemente colpite dagli effetti del maltempo. La generosità dei lavoratori, che hanno devoluto un’ora del proprio stipendio, e degli imprenditori, che hanno contribuito con somme pari a quelle versate dai propri dipendenti, ha consentito di raccogliere 66.428,54 euro.

Valutate le richieste pervenute dal territorio, e concordando sulla necessità di privilegiare una destinazione mirata dei fondi piuttosto che una distribuzione a pioggia, si è deciso di destinare la quota di quanto raccolto, sindacati e Confindustria hanno deciso di destinare una consistente quota di quanto raccolto, in tutto 30mila euro, all’Istituto di istruzione superiore Fermo Solari di Tolmezzo, per finanziare l’acquisto di nuove attrezzature high-tech per i laboratori didattici di falegnameria, finalizzate a rafforzare e innovare l’offerta formativa rivolta al settore del legno.

«Un progetto - dichiarano i segretari territoriali Natalino Giacomini (Cgil), Ferdinando Ceschia (Uil), Renata Della Ricca e Valentino Bertossi (Cisl) a margine della cerimonia tenutasi a Tolmezzo per inaugurare il nuovo laboratorio - che punta al duplice obiettivo di favorire da un lato la qualità dell’offerta scolastica sul territorio dell’Alto Friuli, dall’altro di migliorare il rapporto tra sistema dell’istruzione e della formazione e mondo del lavoro, una delle leve strategiche per la ripresa del manifatturiero e dell’occupazione».

Le restanti risorse (36.428 euro) sono state utilizzate per dotare di defibrillatori di ultima generazione 12 comuni della montagna friulana (Bordano, Chiusaforte, Forni di Sotto, Lauco, Montenars, Pontebba, Prepotto, Raveo, Rigolato, Stregna, Tarvisio, Trasaghis) che ne erano completamente sprovvisti o non potevano disporne nel municipio o nelle sue immediate vicinanze.

«Anche in questa occasione - è il commento finale dei segretari di Cgil, Cisl e Uil - il Friuli ha saputo unirsi per far fronte all’emergenza, e il mondo del lavoro è stato in prima linea nel dare prova di impegno e solidarietà. Auspichiamo ora si possa proseguire con analogo impegno, anche da parte dalle istituzioni regionali e locali, per contrastare gli effetti di una congiuntura nuovamente difficile e di un declino economico e demografico che prosegue senza che si intravedano, purtroppo, segnali di un’inversione di tendenza».