10 ottobre 2024
Aggiornato 13:30
Latisana

Spray urticante sullo scuolabus: il sindaco si appella alle famiglie

Un episodio che ha riaperto il dibattito sulla facilità per i ragazzi di avere accesso a strumenti potenzialmente pericolosi

LATISANA - L’episodio che ha coinvolto un ragazzino sullo scuolabus di Latisana (il giovane ha usato lo spray al peperoncino mandando all’ospedale una bambina) ha creato polemiche e discussioni non solo nella cittadina ma in tutto il Friuli. Un episodio che ha riaperto il dibattito sul ruolo delle famiglie nell'educazione e sulla facilità per i ragazzi di avere accesso a strumenti potenzialmente pericolosi come lo spray urticante.

Il sindaco lancia un appello alle famiglie

Queste le parole del sindaco Daniele Galizio: «Si è trattato di un episodio molto grave e increscioso, che si discosta totalmente dall’idea di una società che si vuole definire ‘civile’. La mia attenzione si rivolge alle famiglie che abitano il nostro territorio, è a loro che porgo l’invito a una profonda riflessione. I genitori hanno la più alta delle responsabilità in questo senso, non solo quella di crescere, ma quella di educare i loro figli al rispetto di sé e dell’altro, ed è loro dovere seguire lo sviluppo non solo delle mappe cognitive ma anche emotive della prole. In questo senso, è fondamentale che si indirizzino i minori, fin dalla loro più tenera età, alla rispettosa convivenza e all’integrazione con il prossimo. Non è pensabile - conclude il sindaco - che in uno scuolabus, dove l’incontro tra i piccini e i più grandicelli dovrebbe favorire l’interazione e diventare esso stesso momento formativo diventi saga di atti intollerabili che mettono a rischio l’incolumità altrui».

La Polizia locale punta alla prevenzione

Il Comandante della Polizia locale Nicola Salvato indentifica il fatto come «un atto gravissimo da non sottovalutare perché l’utilizzo di questi presidi, riservati per la legittima difesa e solo dedicati agli adulti, sia potuto essere reso nella disponibilità e possibilità a un ragazzino. La prevenzione sarà la risposta migliore per questi fatti: i giovani devono essere responsabilizzati, informati ed educati con il pieno diretto, e fattivo supporto delle famiglie e delle scuole. Il rispetto delle regole, delle leggi e delle persone dovrà essere il centro di un percorso educativo e valoriale volto a prevenire e scongiurare il ripetersi di simili azioni. Il concetto che dovrà passare è questo: massima apertura alla prevenzione e l’impegno per coltivare valori del rispetto delle persone e della legalità; per chi non desidera coltivare questi valori: censura e trasmissione dei fatti alla magistratura».