2 novembre 2024
Aggiornato 21:30
Udine

Sangalli chiede un decreto di crescita per far ripartire gli investimenti

E' la richiesta lanciata dal presidente di Confcommercio a margine del convegno «Innovazione, motore di crescita del commercio e del turismo»

UDINE - «Chiediamo un decreto di crescita che rimetta in moto investimenti pubblici e investimenti privati, proseguendo il percorso di riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro, e poi un documento di economia e finanza che delinei un percorso rigoroso e credibile per il disinnesco degli aumenti Iva fondato su tre azioni: più crescita, contrasto e recupero di evasione ed elusione, dismissione del patrimonio pubblico«. E' la richiesta lanciata dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, a margine del convegno 'Innovazione, motore di crescita del commercio e del turismo'.

Per Sangalli «Si viene configurando un quadro di sostanziale stagnazione dell'economia italiana per l'anno in corso. E sulle prospettive per il prossimo anno, pesa l'ipotesi degli incrementi Iva da 23 miliardi. Questi incontri di Udine - ha aggiunto Sangalli - ci ricordano che l’innovazione e la digitalizzazione sono i migliori propellenti per la maggiore produttività. Anche in questo caso due richieste, in vista del decreto crescita e del Def: un piano compiuto per l’innovazione nel sistema dei servizi, cioè un Servizi 4.0, perché, in Europa e in Italia, i servizi di mercato esprimono oltre il 59% del valore aggiunto; e poi la valorizzazione dello strumento dei voucher per la digitalizzazione per rispondere con semplicità alle esigenze di tantissime piccole imprese».

Al presidente Da Pozzo il compito di fare gli onori di casa. «Come Confcommercio regionale - ha anticipato in apertura di lavori - con gli amici presidenti delle altre province abbiamo deciso di organizzare quest’anno quattro eventi, uno per capoluogo, per approfondire tematiche cruciali dell’economia di oggi. Il primo, proprio qui, sull’innnovazione, quindi a Pordenone su tematiche europee, a Trieste sul tema attualissimo delle infrastrutture, soprattutto alla luce della cosiddetta via della Seta, questione affascinante con prospettive ma che richiede grande attenzione, e infine a Gorizia su territorio e cultura». Da Pozzo ha collegato l’innovazione attuale con quella di qualche secolo fa, con la figura di Jacopo Linussio, uno dei più lungimiranti imprenditori carnici del Settecento, che trasformò con intelligenza il modo di lavorare e fare impresa nella montagna friulana e coniò anche una sua moneta, «una sorta di bitcoin ante litteram», ha detto Da Pozzo, ricordando come l’innovazione sia una chiave di sviluppo con radici molto forti sul nostro territorio.