19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
ferrovia

Sulla Sacile-Maniago ancora giornate di 'passione'. Pendolari: «Non ci resta che pregare SanToro!»

Continuano i disagi sulla Pedemontana. Anche con l'inizio del nuovo anno pesanti ritardi e soppressioni...

SACILE-MANIAGO - Altra giornata di 'passione' per la Sacile-Maniago. Tutti i treni della mattina di mercoledì 3 gennaio hanno registrato pesanti disagi: due soppressioni (R24862 e R24867) e 4 ritardi fino a 75 minuti che hanno coinvolto i R24864, R24868, R24863 e R24869 a causa ancora di problemi all’infrastruttura e ai passaggi a livello. A Maniago gli utenti hanno atteso al freddo e senza informazioni il servizio bus sostitutivo per oltre 40 minuti. Anche il Sindaco, Andrea Carli, riconosciuto da alcuni utenti, è stato vittima dei disagi, testando così di persona il servizio della 'Freccia delle Dolomiti Friulane'.

Alla ricerca di un capro espiatorio
Dopo la consegna della petizione con 759 firme e la pubblicazione dei risultati sul servizio nelle prime tre settimane (puntualità entro i 5 minuti al 68,7% contro una media regionale del 95%), si è aperta la ricerca del capro espiatorio. L’Assessore regionale Santoro - che in precedenza aveva tentato di giustificare la situazione parlando di 'periodo di rodaggio' – 'attacca' Trenitalia e Rfi. Reazione anche da parte del Sindaco di Maniago, Andrea Carli, che ha dichiarato alla stampa «i problemi logistici sarebbero emersi anche se la sperimentazione fosse durata di più e la riapertura spostata in primavera»; affermazioni che evidenziano una responsabilità del Primo Cittadino, che pare fosse a conoscenza dei problemi e che nulla ha detto a riguardo.

Un'apertura...affrettata
Un servizio pubblico, come quello ferroviario, non ammette né rodaggi, né sperimentazioni sulla pelle dei cittadini, che si sia trattata di un’apertura affrettata sono i risultati a certificarlo. Dopo 5 anni di sospensione del servizio il periodo delle prove in linea è stato limitato ad appena tre giorni, i lavori nelle stazioni a Maniago ed Aviano si sono conclusi qualche ora prima dell’inaugurazione, mentre a Budoia la stazione è ancora un cantiere, senza pensare che dopo oltre 20 giorni le sale d’aspetto sono ancora chiuse e i Comuni (salvo Aviano) non hanno fatto nulla per ottenerne il comodato.
Dopo la festa d'inaugurazione i nodi sono arrivati al pettine e con loro le responsabilità che vanno ricercate anche sul territorio, gravemente impreparato all’appuntamento. La ferrovia non ammette improvvisazione: i termini da rispettare previsti dal Protocollo d’Intesa Regione/Rfi del 22 novembre 2016, prevedevano la riattivazione del servizio nel 2018, solo dopo la conclusione di tutti i lavori di adeguamento tecnologico della ferrovia.

La reazione dei Sindaci
«Il silenzio dei Sindaci (salvo Sacile e Aviano) dopo 20 giorni di disagi è emblematico e per questo riteniamo gli Amministratori corresponsabili di ciò che sta succedendo: il Sindaco Carli in particolare, che per sviare l’attenzione dai veri problemi continua a fare proclami sulla stampa, proponendo megaprogetti da milioni di euro come la realizzazione del Terminal Studenti del Torricelli. Un intervento questo che metterebbe uno studio accurato, visto che la fermata – come per quella di SLiberale a Sacile – è posta tra due passaggi a livello e porrebbe ulteriori criticità e limitazioni alla circolazione fs legate ai tempi di chiusura degli attraversamenti» - commenta il Comitato Pendolari dell'Alto Friuli - «nessuno ha il coraggio di dire perché siamo giunti a questa situazione, una vera e propria farsa che ha fatto salire la Pedemontana all’onere delle cronache come 'barzelletta ferroviaria d’Italia'. Lunedì 8 gennaio riprenderanno le lezioni e il nostro augurio è che per gli studenti e le loro famiglie la situazione cambi» - concludono - «Ora il danno è fatto e per chi ci crede ancora non resta che pregare SanToro...».