18 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Verso il 2018

Salmè lancia la sua candidatura: autonomia di Udine e sgombero della Cavarzerani

'Cambiamo Udine Insieme', questo il nome del suo progetto, che punta a migliorare la sicurezza, a incentivare la natalità, a dare nuova linfa alle piccole botteghe cittadine

UDINE – E’ cominciata ufficialmente la campagna elettorale di Stefano Salmè, in corso alla poltrona di primo cittadino sostenuto dalle liste 'Fiamma Nazionale', 'Io amo Udine' e 'Alè Udin'. Nei giorni scorsi c’è stata una sorta di convention per lanciare i punti salienti del suo programma, basato su un assunto di base: Udine deve diventare una città a statuto speciale. 'Cambiamo Udine Insieme', questo il nome del suo progetto, che punta a migliorare la sicurezza, a incentivare la natalità, a dare nuova linfa alle piccole botteghe cittadine. 

Sulla scorta di quanto sta avvenendo in Catalogna, Salmè vorrebbe che il Consiglio comunale di Udine votasse una vera e propria ‘dichiarazione solenne di autonomia’ per la città, dando vita così a un’Assemblea Udinese incaricata di trattare i rapporti con la Regione (con l’obiettivo di raggiungere un'autonomia fiscale). Un passo da compiere con il sostegno del popolo, quindi attraverso lo strumento del referendum consultivo. Sarebbe questo il punto di partenza per ridare centralità e, appunto, autonomia a Udine. Sul fronte commerciale, l'idea di Salmè è quella di privilegiare la piccola impresa udinese a discapito della grande distribuzione, tassando quest’ultima in maniera più consistente e istituendo una moneta locale da utilizzare proprio tra le botteghe cittadine. 

Salmè chiede poi una stretta sulla sicurezza, per limitare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e il business ad esso collegato, sgomberando la caserma Cavarzerani per trasformarla in una cittadella delle start up, area free tax per le imprese che vi si insedieranno.
Non saranno trascurati, poi, come conferma l'esponente della destra, gli anziani, gli animali e soprattutto le famiglie: per queste ultime c'è la proposta di istituire un bonus natalità del valore di 10 mila euro in moneta locale.