3 maggio 2024
Aggiornato 03:30
In via Aquileia al civico 24 a

Ortofficina: il bistrot vegano e vegetariano nel cuore della città

Due artigiane del gusto, due imprenditrici due friulane che hanno lasciato il loro passato per coltivare una passione (nonché uno stile di vita) che è diventato il loro lavoro. Il 10 giugno alle 18 in programma una festa serale

UDINE - Via Aquileia 24 a. Siamo a Udine. Sulla strada una tenda grigia ripara la vetrina dal sole o dalla pioggia e fa da ‘bandiera’, inconsapevole. La porta si apre. Accennando il primo passo nel locale sembra di entrare in un luogo lontano. Tutto è impeccabile, l’arredo, i fiori sul tavolo, le erbe aromatiche. Non poteva essere altrimenti, Monica Bordonaro e Francesca Bragadin, le titolari di Ortofficina, vengono dal mondo dell’architettura e del design. Sono due estete. Si vede, è tutto impeccabile. E quando entri in questo bistrot per asporto, che offre solo prelibatezze vegane e vegetariane, ti senti a casa.

Dall’architettura e il design alla cucina
Friulane entrambe – una vive a Fagagna l’altra è di Tavagnacco – si sono reinventate. Hanno voluto dare una sferzata alla loro vita: «Un cambio di rotta per fare qualcosa di nostro. Tutto nostro finalmente». Dopo 12 anni di lavoro condiviso in un’azienda che si occupa di contract, «abbiamo scelto di muoverci verso il mondo della cucina». Una passione personale «che coltiviamo da anni, separatamente prima, insieme poi». Monica e Francesca infatti sono anche amiche oltre che colleghe, fra loro, quindi, «c’era uno scambio continuo». Molte le ‘escursioni’ alla ricerca di posti che offrissero buon cibo vegetariano o fatto con prodotti bio.

Non una moda, ma una scelta consapevole
Una scelta, la loro, che non è però dettata dalla moda, ma che «portiamo avanti da anni. In famiglia consumiamo prodotti biologici che hanno una filiera conosciuta e testata». E questa loro scelta di vita hanno deciso di portarla anche nella loro seconda casa: Ortofficina. «Noi selezioniamo tutto personalmente». Ecco che zuppe, gazpacho, farinate, quiche, dolci vegani, tutto insomma, è realizzato con la volontà di «trasmettere un messaggio positivo» e fatto con prodotti freschi e bio, provenienti dalle terre d’origine. «Abbiamo scelto prima di tutto, la qualità». Tanto che «anche i prodotti che usiamo per impiattare, per asporto, sono in polpa di cellulosa, quindi bio compostabili». La loro è una filosofia ad ampio raggio, «un cerchio che si chiude».

Appuntamento con la gola
Si diceva un bistrot, una gastronomia per asporto, ma queste due artigiane della cucina (non a caso sono affiliate di Confartigianato) hanno pensato a tutto: «abbiamo voluto creare uno spazio per accogliere le persone, sia quelle in attesa del loro turno sia coloro che vogliono fermarsi qui a mangiare». A questo si unisce un graziosissimo giardinetto esterno, perfetto per chi cerca un angolo di relax. Ortofficina ha anche in programma una festa serale (generalmente è aperto dalle 11 alle 16, dal lunedì al venerdì) venerdì 10 giugno, dalle 18, «per stare insieme alle persone che già ci conoscono, ed estendere la nostra filosofia a chi non è ancora riuscito a conoscerci» In programma degustazione di estratti e di alcune pietanze, nonché del prosecco di Mont'Albano.