L'Austria «sospende» Schengen anche alle frontiere con l'Italia
L’annuncio è stato dato dal governo austriaco. I controlli cominceranno subito, anche se saranno intensificati con l’arrivo della primavera, quando i flussi di migranti si prevede possano intensificarsi. Il commento di Carlantoni
TARVISIO – L’Austria ha deciso. Per limitare gli afflussi di migranti saranno riattivati i controlli alle frontiere. E non soltanto a quelle con la Slovenia e l’Ungheria, ma anche a quelle con l’Italia. Dodici i valichi che torneranno a essere presidiati: dal Brennero al passo Resia in Tirolo, fino a Thörl Maglern-Coccau in Carinzia.
L’annuncio è stato dato dal ministro degli Interni Johanna Mikl Leitner e dal ministro della Difesa Hans Peter Doskozil. I controlli cominceranno subito, anche se saranno intensificati con l’arrivo della primavera, quando i flussi di migranti si prevede possano intensificarsi. Trattato di Schengen 'congelato', quindi, in attesa che il flusso di migranti si arresti.
L'intervento, è stato spiegato, prevede più ordini d'azione. Si tratta del presidio classico delle frontiere, con punti di osservazione. Ai valichi l'attenzione sarà rivolta al traffico dei veicoli, dei treni e delle persone, spiega Vienna.
Per il sindaco di Tarvisio, Renato Carlantoni, la decisione era nell’aria. «Non c’è spazio per tutti nel nostro Paese: va bene l’accoglienza cristiana ma non possiamo pensare di dare ospitalità a tutti. Non c’è spazio. Se tutta Europa sta pensando di sospendere Schengen non possiamo fare finta di nulla. Dovremo adeguarci: siamo di fronte a una migrazione economica. Quelli che scappano dalle guerre sono solo una minoranza. I territori non hanno possibilità di accogliere: come Comune nel 2015 abbiamo speso 1 milione di euro per mantenere i migranti minori e per ora lo Stato ne ce ha restituiti solo 200 mila. Non si può andare avanti così», chiude Carlantoni.
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