Formazione: boom di tirocini estivi, + 44% rispetto al 2018
La provincia di Udine fa la parte del leone, con 110 richieste; seguono Pordenone (56), Gorizia (14) e Trieste (10)
TRIESTE - Dall'industria all'artigianato, dai mestieri tradizionali ai servizi, dal marmista all'estetista. È amplio il ventaglio dell'offerta dei tirocini estivi, misura formativa di politica attiva finalizzata ad arricchire il bagaglio di conoscenze e competenze di persone che abbiano almeno 16 anni, non necessariamente in stato di disoccupazione. La durata del tirocinio non può essere inferiore a tre settimane e non superiore a tre mesi.
Boom di richieste per l'anno in corso (iscrizioni chiuse): sono 190, +44% rispetto al 2018, con 140 maschi e 50 femmine. La provincia di Udine fa la parte del leone, con 110 richieste; seguono Pordenone (56), Gorizia (14) e Trieste (10). Centrale il ruolo della Regione, soggetto promotore delle attività attraverso le strutture stabili di sostegno all'orientamento educativo e con la collaborazione delle altre strutture di Orientamento. Complessivamente, sono 14 i tutor sul territorio regionale. Spiega l'assessore regionale Alessia Rosolen: «Il Friuli Venezia Giulia è l'unica Regione che interviene con le sue strutture in sostituzione delle scuole, con ruolo di soggetto promotore. Le convezioni vengono stipulate tra l'amministrazione regionale e le aziende. Invito a non sottovalutare questa formula che consente ai ragazzi di essere proiettati in una dimensione lavorativa e di costruire un percorso personale che possa coniugare le competenze teoriche alla crescita formativa e pratica. Allargando il compasso, la gestione autonoma del comparto dell'istruzione conferma la maturità di una Regione che ha imboccato un percorso che implica una forte assunzione di responsabilità. Anche alla luce dei riscontri molto positivi del 2019, la misura dei tirocini sarà ripetuta nei prossimi anni. Invitiamo gli interessati a prendere contatto con gli uffici competenti".
Per ulteriori informazioni, il link è http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/istruzione-ricerca/studi are/FOGLIA228/. Si assiste a un forte squilibrio di genere nei settori dell'industria (addetto alle macchine utensili, addetto al magazzino, addetto alle tornerie meccaniche) e dell'artigianato (elettricista, idraulico, muratore, marmista, falegname, panettiere), dove il 90% delle richieste arrivano da maschi. La situazione cambia decisamente nel comparto dei servizi (estetista, parrucchiera, addetto alla vendita, cameriere, bagnino, grafico) dove si raggiunge un'assoluta parità tra le candidature al maschile e quelle al femminile.
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