20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
entro marzo

Un nuovo piano dei trasporti per far decollare Ronchi dei Legionari

L'appello Cgil lanciato a tre mesi dall’avvio del polo intermodale: «Potenziare i collegamenti con lo scalo»

RONCHI DEI LEGIONARI - «Bisogna che le istituzioni e gli operatori, prima della scadenza di marzo, definiscano un piano che preveda di dare un ruolo centrale all’aeroporto quale snodo del sistema. Questo impone di modificare, ridisegnare e rafforzare una parte del trasporto ferroviario e del trasporto locale su gomma, facendo in modo che l’aeroporto sia più facilmente raggiungibile non solo da tutto il Friuli Venezia Giulia, ma anche da fuori regione». Questo l’appello lanciato dalla Cgil Fvg, con il segretario generale Villiam Pezzetta e Valentino Lorelli, leader regionale del sindacato trasporti Filt-Cgil, a tre mesi dalla prevista attivazione del polo intermodale di Ronchi.

Un'infrastruttura importante
«Il nuovo polo – scrivono in una nota congiunta Pezzetta e Lorelli – sarà un’infrastruttura importante per la nostra regione e non solo, realizzata dopo enormi ritardi nella fase progettuale, ma a ritmi inusuali per il nostro paese per quanto attiene alla fase dei lavori. Siamo convinti, e per questo la Cgil ha sempre sempre spinto per la sua realizzazione, che essa possa rappresentare non solo un formidabile strumento di sviluppo dell’aeroporto, ma anche un tassello importante nel riordino e nel potenziamento del sistema infrastrutturale di questa regione, sfruttando una peculiarità che fa del nostro scalo quasi un unicum a livello nazionale, interconnesso com’è con la ferrovia, l’autostrada e con il mare a pochissimi chilometri».

L'importanza del potenziamento del servizio trasporti
Ma per sfruttare appieno le opportunità connesse al polo intermodale, secondo la Cgil, «è indispensabile potenziare il servizio degli autobus e dei treni, in una logica di integrazione, collegare più rapidamente l’aeroporto con i principali poli turistici e tutti i capoluoghi di provincia, con tratte circolari da Pordenone, Udine e Gorizia, oltre a fermate per tutti i treni in transito da e per Trieste, comprese le frecce e i treni a lunga percorrenza, sia sulla direttrice Bologna-Firenze-Roma che sulla Milano-Torino». Sempre sul versante ferroviario l’altra esigenza, sostengono Pezzetta e Lorelli, è di ripristinare i collegamenti ferroviari con la Slovenia, la Croazia con l’Austria, «sia a beneficio dei nostri cittadini e delle nostre imprese che per sviluppare i bacini di utenza esteri dell’aeroporto».

Volano di sviluppo per il territorio
È attraverso interventi come questi che un investimento come quello del polo intermodale, per la Cgil, può diventare un volano di sviluppo per tutto il territorio regionale, incentivando il turismo e fornendo un servizio fondamentale per le tutte le attività produttive. «Una connettività ridisegnata – concludono Pezzetta e Lorelli – che presuppone, ovviamente, anche il contestuale potenziamento dei collegamenti aerei nazionali e internazionali e nuove politiche di incrocio tra domanda e offerta di voli, per dare un forte impulso a tutto il sistema della mobilità, della logistica e di conseguenza, ciò che più ci sta a cuore come sindacato, all’occupazione».