19 agosto 2025
Aggiornato 00:30
la decisione

Panontin: «Ecco il piano per la liquidazione della Provincia di Trieste»

È previsto il trasferimento alla Regione di 26 dipendenti. Resterà escluso il personale che ha fatto richiesta di passaggio presso l'Unione territoriale, con le procedure di mobilità. E' stata accolta la richiesta di Comune di Trieste e Unione Giuliana di riclassificazione di immobili in via Rossetti e via Vespucci a Trieste

TRIESTE - Con tre distinti provvedimenti la Giunta regionale, su proposta dell'assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin, di concerto con l'assessore alle Finanze Francesco Peroni, ha approvato i piani per la liquidazione delle Province di Trieste, Gorizia e, in via provvisoria, Pordenone, che prevedono l'assegnazione dei beni immobili e mobili, delle risorse, anche professionali, e dei rapporti giuridici provinciali residuali non oggetto dei precedenti piani di subentro. Si tratta dunque di sedi istituzionali, edifici, terreni, personale, partecipazioni e beni mobili. «I piani di liquidazione rappresentano l'ultima fase del processo di soppressione delle tre Province, deciso nel 2016 nel rispetto del programma di governo, che può dirsi ora sostanzialmente concluso», spiega l'assessore Panontin, precisando che «rimane naturalmente congelata fino alla scadenza naturale del mandato, quindi aprile 2018, la situazione per la Provincia di Udine» e ricordando che «nel primo semestre di quest'anno abbiamo portato a termine il rilevante passaggio alle Unioni e ai Comuni delle funzioni relative alle scuole superiori per tutte e quattro le Province».

Le scelte
La decisione della Giunta è stata infatti assunta ai sensi della legge 20 del 2016 che ha stabilito la soppressione delle Province del Friuli Venezia Giulia. Le proposte di piano di liquidazione sono state formulate dai Commissari liquidatori dei tre enti, sentite le Unioni territoriali intercomunali e i Comuni più popolosi. Per quanto riguarda gli immobili, l'assegnazione è stata fatta sulla base di criteri precedentemente stabiliti dall'esecutivo, valutando e accogliendo parzialmente richieste e osservazioni. 

Provincia di Trieste
È previsto il trasferimento alla Regione di 26 dipendenti. Resterà escluso il personale che ha fatto richiesta di passaggio presso l'Unione territoriale, con le procedure di mobilità. Nel dettaglio, è stata accolta la richiesta di Comune di Trieste e Unione Giuliana di riclassificazione di immobili in via Rossetti e via Vespucci a Trieste (da immobili inutilizzati ad immobili con finalità assistenziali), con assegnazione in proprietà all'Unione anziché al Comune. Riguardo palazzo Galatti, già sede principale dell'ente ed edificio di particolare valenza istituzionale, per quanto assegnato alla Regione, è confermata la disponibilità all'Unione dei locali necessari alla rappresentanza e degli spazi per ospitare il proprio personale.

La proposta di Torrenti
L'assessore regionale alla Cultura Torrenti ha inoltre proposto la riclassificazione come beni aventi rilevante connotazione culturale, con conseguente assegnazione alla Regione, di alcuni immobili del comprensorio di San Giovanni ex ospedale psichiatrico, classificati come inutilizzati, e la riassegnazione delle partecipazioni provinciali in alcuni enti privati, in quanto operanti nel settore culturale (Università popolare di Trieste, Fondazione internazionale Trieste per il progresso e libertà delle scienze e Giuliani nel mondo). In questo contesto passerà all'Erpac, l'ente regionale patrimonio culturale, il campo profughi di Padriciano, sul Carso triestino, che per molti anni nel secondo dopoguerra accolse esuli istriani, fiumani e dalmati. Un luogo del ricordo che ha ottenuto il riconoscimento di Museo di carattere nazionale e sul quale la Regione, come aveva sottolineato la presidente Debora Serracchiani, intende fare un importante opera di valorizzazione culturale.